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Emergenza sangue: "donatori ci sono ma sistema non regge"

Emergenza sangue: "donatori ci sono ma sistema non regge"

Appello-denuncia del presidente regionale Avis

CAGLIARI, 22 luglio 2022, 19:12

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Prosegue l'emergenza sangue in Sardegna. Le donazioni ci sono e potrebbero aumentare ma esistono "difficoltà ormai croniche del sistema sanitario regionale. A fronte della grande generosità dei sardi a donare e dell'impegno quotidiano di Avis, molte sono anche le problematiche che intervengono nell'accoglienza dei donatori e nella lavorazione del sangue raccolto". Lo denuncia il presidente regionale dell?Avis, Vincenzo Dore, secondo il quale "è fondamentale che i donatori vengano messi nelle condizioni di poter compiere il loro gesto agevolmente e senza tutti quei limiti che ormai troppo spesso rendono complicato il loro impegno".
    Avis in Sardegna rappresenta circa 40.000 soci e nel 2021 ha garantito al sistema quasi 55.000 donazioni (di cui quasi 40.000 provenienti dalla raccolta itinerante), a fronte di una raccolta complessiva su base regionale di 81.000 e di un fabbisogno di circa 108.000 sacche di sangue.
    Secondo Dore le criticità maggiori del sistema di raccolta riguardano "il personale medico e paramedico di gran lunga insufficiente dai Centri Trasfusionali, le forti limitazioni dei giorni e degli orari di prelievo presso le strutture trasfusionali pubbliche e nelle raccolte organizzate dalle sezioni comunali e provinciali, la gestione dei limiti di prenotazioni legate alle norme di sicurezza antiCovid, la frequente difficoltà nel programmare delle raccolte aggiuntive rispetto ai calendari concordati tra i Centri Trasfusionali e le varie provinciali AVIS, causati dalla consistente carenza di tecnici di laboratorio deputati alla lavorazione del sangue. È evidente come queste criticità portino all'attuale situazione di emergenza sangue".
    Avis conferma la sua "massima disponibilità" a collaborare con il sistema sanitario in tutte le sue articolazioni, a proseguire con il contributo volontario di tutti i soci, ma sottolinea come "non sia più accettabile che gli altri attori del sistema trasfusionale regionale non assicurino un maggiore impegno e considerazione per risolvere questa grande emergenza".
   

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