Borse, magliette, giacconi, scarpe, cinture di note e blasonate griffe, tutte rigorosamente contraffatte, arrivavano dalla Bulgaria attraverso corrieri e venivano vendute in Sardegna utilizzando come vetrina Instagram. Lo hanno scoperto i militari della Guardia di Finanza della Tenenza di Porto Torres a conclusione di un'indagine durata 4 mesi e culminata con la denuncia di sei persone, tre sardi e trre residenti in Lombardia e Sicilia, tutti accusati di contraffazione. Sequestrati complessivamente 20.000 capi di abbigliamento ed accessori.
Gli accertamenti sono partiti ad aprile quando la Gdf di Porto Torres, guidata dal capitano Manuel Milia, ha scoperto la vendita dei falsi di lusso su Instagram. Da qui le successive verifiche che hanno portato ad individuare tre pacchi di merce pronti per essere consegnati a una giovane sassarese. All'interno scarpe, magliette e borse fasulle. Nell'abitazione della donna è stata poi recuperata altra merce contraffatta.
Il lavoro delle Fiamme gialle non si è fermato al sequestro. È stata infatti ricostruita tutta la filiera: altri pacchi erano stati consegnati in Lombardia e Sicilia. Perquisite le abitazioni dei destinatari, sono stati trovati e sequestrati altri 1000 capi falsificati.
Le indagine successive hanno permesso di risalire alla provenienza della merce: alcune società in Bulgaria. Le spedizioni destinate in tutta Italia, complessivamente 70 con 130 pacchi e 4.400 kg di merce, sono state controllate e tutto il materiale è risultato contraffatto. Molti dei capi sequestrati erano perfette riproduzioni degli originali di Gucci, Hermes, Vuitton, tra le tante griffe, ed erano destinati al mercato del falso di lusso: le borse e le scarpe venivano vendute al 35% del prezzo originale. Non merce da bancarelle, ma prodotti di lusso che solo un occhio esperto avrebbe potuto riconoscere come falso.
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