Riprende slancio la campagna di pulizia e ricerca preliminare nel sito di Su mòlinu 'e s'orcu, nel territorio del comune di Lei (Nuoro), un'area archeologica ancora inedita scoperta, all'interno del bosco comunale, a circa 800 metri di altitudine, grazie all'interessamento dell'amministrazione comunale e degli archeologi della Cooperativa Musarte.
I lavori di pulizia, studio e rilievo preliminare, avviati nel mese scorso, vedono protagonisti delle ricerche sul campo gli archeologi Pier Tonio Pinna e Antonella Unali, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza archeologcia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro, con il funzionario di zona, l'archeologo Gianluigi Marras. Iniziano così ad essere evidenti i primi risultati dell'indagine che sarà preludio ad ulteriori approfondimenti, necessari vista la straordinaria importanza del sito.
Secondo gli archeologi incaricati, "si tratta di un'area sacra ascrivibile al periodo nuragico dedicata al culto delle acque con diverse strutture che si sviluppano a partire da una camera principale e che sembrano in parte inglobare un corso d'acqua naturale". La camera principale è realizzata utilizzando anche la roccia naturale, sulla quale si impostano parti di copertura a tholos. L'accesso alla camera era chiuso da un muro in conci perfettamente squadrati, del quale restano pochi elementi. Attorno all'accesso, una struttura muraria delimita probabilmente l'area del temenos, il recinto sacro dedicato allo svolgimento dei riti. Attorno si sviluppano numerose altre strutture che possono far ipotizzare la presenza di un santuario sicuramente esteso.
"Il sito di Su mòlinu 'e s'orcu, unico nel suo genere, si inserisce nel più ampio panorama delle strutture cultuali legate alla religione nuragica, che si esprime attraverso un'ampia varietà di soluzioni architettoniche - sottolineano Pinna e Unali -. Un nuovo tassello per lo studio del periodo nuragico in Sardegna, che fornirà in futuro nuovi dati per la comprensione di questo importante periodo della storia sarda".
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