Sei milioni e 150mila arrivi in Sardegna al 28 settembre. Con la possibilità di superare quota 6,5 milioni di arrivi complessivi, sino a dicembre, del 2019, l'ultima stagione prima della pandemia. Sono i primi dati sugli approdi nell'Isola resi noti dall'assessore regionale Gianni Chessa agli Stati generali del turismo in corso a Cagliari. Presente il governatore Christian Solinas e quasi tutta la Giunta. "È stato un anno di grandi successi - sottolinea Chessa - continuiamo così, facciamo sistema. Molto bene il turismo sportivo, ora insistiamo anche con l'archeologia".
Tra i 14 e i 15 milioni di presenze nel 2022 nelle strutture ricettive dell'Isola. Non è ancora il dato del 2019, circa 15,8 milioni, ma il bilancio degli operatori turistici è moderatamente positivo. "Rispetto al 2019 - spiega il presidente di Federalberghi Sardegna Paolo Manca - siamo al 90%. Per il 2023 i turisti andranno riconquistati uno per uno perché quest'anno c'è stata una grande voglia di ritorno alla vacanza. Fra un anno sarà più difficile, anche se l'obiettivo è quello di ripetere i numeri del 2019".
Una vacanza con più turisti, ma meno pernottamenti: "Abbiamo perso una notte nelle presenze - conferma Manca - L'altra caratteristica di queste vacanze è stata quella del last minute e della scelta di più mete: sono elementi da tenere presenti per la prossima stagione". L'andamento di quest'anno? "Sotto le aspettative aprile e maggio; bene giugno, luglio e settembre. Meno bene agosto". Attenzione però all'allarme ottobre. "Con l'arrivo delle bollette di luce e gas molti albergatori - avverte il numero di uno della categoria - hanno deciso di chiudere il 30 settembre".
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