Sardegna ancora senza buoni
digitali per gli alimenti senza glutine destinati ai celiaci.
Diciotto regioni hanno già effettuato il salto tecnologico che
consente di rendere più semplice la vita pazienti. E invece
nell'isola circolano sempre i buoni cartacei, un sistema
adottato ormai solo da Abruzzo, Molise e Sicilia.
Lo denuncia l'Associazione Italiana Celiachia (Aic), che lancia
un appello alla Regione. "L'erogazione gratuita degli alimenti
senza glutine - spiega il presidente Giuseppe Di Fabio - è un
diritto inserito nei Livelli Essenziali di Assistenza - LEA che
garantisce alle persone celiache un buono mensile di spesa. La
scelta di trasformare il buono da cartaceo a digitale è stata
dettata da una serie di vantaggi: riduzione dei costi diretti,
garanzia di una rendicontazione trasparente e automatica,
possibilità di frazionare la spesa che permette al paziente di
ritirare gli alimenti in base al fabbisogno, ma soprattutto la
facilitazione della circolarità del buono".
La digitalizzazione - continua l'Aic - consente l'accesso alla
terapia anche fuori dalla regione di residenza: permette al
celiaco che si sposta per lavoro, studio o vacanza di ritirare
nel luogo di destinazione lo stretto indispensabile per seguire
efficacemente la terapia, evitando di viaggiare con inutili
scorte, spesso sprecate. "Siamo fermamente convinti - conclude
l'associazione - dell'importanza della digitalizzazione dei
buoni perché porta innegabili benefici ai pazienti celiaci la
cui tutela è una priorità di AIC. Ma favorisce anche la
collettività: una rendicontazione più efficace e trasparente,
unita al fatto che se un paziente non utilizza tutto il buono
digitale il disavanzo rimane nella disponibilità della sanità
pubblica, evitano sprechi e garantiscono un risparmio di denaro
pubblico".
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