No alle pale eoliche nel Montiferru e nel monte Sant'Antonio. È l'appello lanciato dall' associazione ecologista Gruppo d'Intervento Giuridico che ha chiesto l'intervento del ministero dell'ambiente proprio mentre è in corso il procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) relativo al progetto di centrale eolica Sindia proposto da Enel Green Power s.p.a. nei comuni di Sindia, Scano di Montiferro, Santulussurgiu, Macomer, Borore. Il Grig ha chiesto di dichiarare "la non compatibilità ambientale per contrasto con la normativa in materia di diritti di uso civico e per motivazioni di merito". L'appello è rivolto anche al Commissariato per gli Usi Civici per la Sardegna, Ministero della Cultura, Regione, comuni di Sindia, Scano di Montiferro, Santulussurgiu, Macomer, Borore.
"Fra Montiferru e Monte S. Antonio - spiegano gli ecologisti - sono ben quattro i progetti di centrale eoliche presentati, per una potenza complessiva di 518 MW. Decine e decine di svettanti pale eoliche. La valutazione degli impatti cumulativi è obbligo di legge e per giurisprudenza costante. In questo caso è inesistente".
In Sardegna - secondo i dati raccolti da Grig - al 20 maggio 2021, risultavano presentate ben 21 istanze di pronuncia di compatibilità ambientale di competenza nazionale o regionale per altrettante centrali eoliche, per una potenza complessiva superiore a 1.600 MW, "corrispondente a un assurdo incremento del 150% del già ingente comparto eolico terrestre isolano". Complessivamente dovrebbero esser interessati - concludono gli ecologisti - più di 10 mila ettari di boschi e terreni agricoli da. un'ottantina di richieste di autorizzazioni per nuovi impianti fotovoltaici.
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