(di Maria Giovanna Fossati)
La chiesa Mater Salvatoris,
progettata da Savin Couëlle con il maestoso monastero di
clausura delle Carmelitane Scalze, sul colle di Cuccullio a
Nuoro, si arricchisce di una nuova opera d'arte: un crocifisso
in alluminio color oro, sospeso con dei magneti, realizzato
dalle abile mani dell'architetta Tiziana Lorenzelli, la
professionista che ha collaborato con Couelle - morto nel 2020 a
95 anni - nei suoi ultimi anni di vita.
L'opera vuole essere un omaggio all'architetto francese,
padre dello stile della Costa Smeralda, che nelle sue
costruzioni integrava l'arte, la natura, i colori e i materiali
dei luoghi. "Non è facile fare degli inserimenti in questo
complesso monumentale realizzato da Couelle tra il 1991 e il
1994, in cui ci sono tutti gli elementi del suo stile che
integrano alla perfezione la costruzione con la natura e i
materiali del posto, legno, granito e ferro, ma l'architetta
Lorenzelli ha voluto proporre il suo crocefisso rispettoso di
questi principi", spiega lo storico dell'arte Marco Peri, della
Pro Loco di Nuoro, in occasione dell'installazione del
crocifesso all'interno della chiesa.
"Un'opera di arte sacra, imponente nelle dimensioni, ma
delicata e leggera nella sua struttura - sottolinea l'esperto -
creata e donata da Tiziana Lorenzelli alle monache che
risiedono nel monastero di clausura. L'architetta ha avuto modo
di apprendere dall'estro di Couëlle, e questo suo intervento è
un omaggio poetico alla carismatica figura dell'architetto
francese. In questa chiesa, dove l'architettura e l'arte si
fondono, il crocifisso è un messaggero di luce e spiritualità,
un legame tra il passato e il presente nella continua ricerca di
armonia e trascendenza".
"Si tratta di un omaggio postumo a Couëlle - conferma
Lorenzelli -, che per me era un genio assoluto. Delle mie
sculture - racconta - lui sembrava apprezzare l'aspetto
tecnologico, per questo ho voluto donare questo complemento
liturgico fatto con un materiale sottile come l'alluminio, con
le forme malleabili sospeso con dei magneti. Le monache ospiti
ne hanno capito il senso e lo hanno accettato dimostrando
visione e apertura all'avanguardia".
Gonario Santoni, il costruttore del monastero, ligio
esecutore del progetto dell'architetto francese, non ha dubbi:
"Mi ha insegnato a costruire armonia e bellezza. Couelle - svela
- odiava la lenza, gli spigoli e gli angoli vivi, amava le forme
morbide, i colori della natura e i materiali caldi. Da lui ho
imparato tutto".
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