Un piano straordinario per il
lavoro, finalizzato all'occupazione femminile nel sud e nelle
isole. La richiesta da parte di Coordinamento 3 - Donne di
Sardegna è indirizzata alla ministra Marina Elvira Calderone.
L'associazione, guidata da Carmìna Conte, nel ribadire la
necessità di un aumento significativo dell'occupazione femminile
qualificata, equamente retribuita e a tempo indeterminato,
guarda con fiducia all'insediamento della professionista nel
dicastero: "È la prima donna sarda a ricoprire il ruolo di
ministra della Repubblica in un settore così vitale e delicato
per l'Isola e arriva a questa carica con grande competenza ed
esperienza specifica" sottolinea Conte ricordando che, fra i
tanti riconoscimenti, nel 2012 Calderone è stata insignita del
Premio Aidda Sardegna (Associazione imprenditrici e donne
dirigenti d'azienda).
"Contestualmente lanciamo un appello perché - spiega ancora
Conte - la ministra si faccia interprete dell'emergenza
occupazione femminile in Sardegna, che ha perso, nel 2020,
15.000 posti di lavoro". Secondo il dossier Confartigianato
infatti, l'isola ha perso, nel 2020, 15 mila unità, pari al
-5,9%, un calo superiore al -2,5% nazionale e che posiziona la
nostra regione 20^ nel rank nazionale.
Per quanto la Sardegna sia ai primi posti fra le regioni del
Sud, resta lontanissima dalla media europea. L'occupazione
femminile in Sardegna è al 46,3%, un dato inferiore anche
rispetto alla media nazionale pari al 49,4%. "Abbiamo
apprezzato le dichiarazioni della presidente del Consiglio
Giorgia Meloni che ha detto di voler incentivare l'occupazione
femminile, premiando quelle aziende che adottano politiche
efficaci per conciliare i tempi casa-lavoro e sostenendo i
Comuni per garantire asili nido gratuiti e aperti fino
all'orario di chiusura di negozi e uffici. Ma non bastano bandi
spot, pensati solo per aumentare l'occupazione in base alla
programmazione europea - conclude Conte - occorrono misure
strategiche e di lungo respiro, per garantire un percorso
lavorativo privo di ostacoli: le donne si laureano prima e con
voti migliori ma poi si fermano o vengono fermate lungo il
percorso per cui, solo con difficoltà, raggiungono i vertici".
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