Il punto di partenza è quello di chi ha la mente rivolta a superare qualsiasi difficoltà o ostacolo o barriera.
Con una convinzione: "la disabilità è un'opportunità per ampliare la nostra percezione della realtà e le barriere sono una concezione culturale da modificare in un'ottica di reale inclusione".
Lo ha detto all'ANSA Wanda
Diaz-Merced, l'astrofisica che non può vedere con gli occhi le
stelle ma ha imparato ad ascoltarle, a margine dell'incontro di
ieri sera allo Ierfop. La scienziata è stata protagonista a
Cagliari, nella sede dell'agenzia formativa guidata da Roberto
Pili, del terzo appuntamento con il Festival "Altre Visioni".
La sua esperienza dimostra che grazie al superamento della sua
barriera, ha potuto mettere a disposizione della scienza
preziose e importanti conoscenze. "Gli studi pioneristici di
Wanda Diaz-Merced permettono infatti di trasformare segnali
"elettromagnetici" che sarebbero comunque invisibili agli
"occhi" in suoni. La sonificazione dei dati provenienti dai
corpi celesti apre dunque nuove frontiere nella ricerca
astronomica", ha spiegato Silvia Casu, ricercatrice
dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, che ha coordinato
l'incontro. Nata a Puerto Rico, Wanda Diaz-Merced, dall' età di
20 anni, ha reso concreto grazie alla sua determinazione
rafforzata e allenata grazie alla sua fede nell'insegnamento
buddista un sogno: diventare un'astronoma. "La prima grande
disabilità è la disistima di sé stessi che impedisce di
esprimere il proprio potenziale", ha aggiunto. Tenacia, impegno,
ricerca, studio, guizzo innovativo e creativo. Attualmente
lavora presso l'Osservatorio europeo di onde gravitazionali di
Cascina - Pisa.
razie ai suoi studi, nel 2017 ha ricevuto il Trofeo Estrella
Luike. "Il suo lavoro, oltre ad avere permesso agli studenti
ipovedenti di tutto il mondo di studiare le stelle, ha dato il
via a un approccio rivoluzionario utilizzato dagli astronomi -
ha detto Roberto Pili - con Altre Visioni intendiamo ribadire il
concetto che attraverso lo studio, impegno e sperimentazione
delle potenzialità del corpo e dei sensi, i limiti fisici
possono essere superati". Per il direttore delle attività
didattiche e formative Bachisio Zolo "esistono tanti modi
diversi di vedere e tanti modi di essere".
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