Debutta in prima europea a Cagliari La Ciociara di Marco Tutino. Il Teatro Lirico accoglie dal 24 novembre al 3 dicembre l'opera lirica ispirata al celebre romanzo di Alberto Moravia portato sul grande schermo nel film di Vittorio De Sica.
Per una coincidenza non deliberata, ma comunque significativa, andrà in scena in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. "La Ciociara racconta una pagina di storia ingiustamente dimenticata, gli orrori sotto il manto di gloria - sottolinea Marco Tutino, tra i più apprezzati compositori del nostro tempo e che firma con Fabio Ceresa anche il libretto - e mostra come ancora una volta il corpo delle donne sia preda di guerra, territorio di conquista".
Una storia di tragica, amara attualità, che offre la possibilità di ricordare, dunque, attraverso la forza emozionale della musica, le vittime silenziose del feroce gioco delle armi. C'è molta attesa in Italia dopo il successo americano a San Francisco per l'Opera in due atti, sceneggiatura di Luca Rossi, nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari in coproduzione con la San Francisco Opera e che vede nel ruolo della protagonista come già negli Usa nel 2015, Anna Caterina Antonacci, tra le più grandi e interessanti voci della scena lirica internazionale.
Interprete ideale sulle cui qualità tecniche ed espressive Tutino ha costruito il personaggio di Cesira. La vicenda, come noto, narra la drammatica storia di Cesira e Rosetta, madre e figlia, che, scampate agli orrori del secondo conflitto mondiale, restano vittime della malvagità e violenza di un gruppo di goumier, soldati alleati marocchini in servizio nell'esercito francese. "Aldilà del valore artistico l' Opera assume oggi più che mai un forte significato sociale, simbolico, di denuncia e di viva testimonianza di un dramma che molte, troppe donne hanno vissuto sulla propria pelle", afferma Anna Caterina Antonacci.
Il settimo appuntamento con la Stagione lirica si annuncia quindi ad alto tasso di interesse sia per la novità dell'allestimento, con la regia di Francesca Zambello, artista statunitense di origine italiana, al suo debutto a Cagliari, che per la qualità del cast e i temi trattati. E per il forte impatto visivo e il taglio cinematografico, implicito omaggio alla settima arte e al suo linguaggio, "di cui il teatro musicale contemporaneo - conclude Tutino - non può non tener conto".
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