di Maria Grazia Marilotti
"Per sottolineare che 'Pagliacci' è una storia attuale e che parla a noi oggi e in maniera molto diretta basta aprire i giornali e leggere degli innumerevoli casi di femminicidio". Lo ha detto all'ANSA la critica musicale Carla Moreni che ha presentato in un gremito foyer di platea del Teatro Lirico di Cagliari l'opera di Ruggero Leoncavallo, su libretto dello stesso compositore. Il dramma in un prologo e due atti va in scena il 28 febbraio alle 20.30, secondo titolo della Stagione. Una pagina di cronaca nera di provincia che diventa un capolavoro della Lirica in un gioco metateatrale di specchi tra realtà e finzione, vita e teatro. "Un autentico capolavoro dai netti contorni autobiografici, punto di riferimento del melodramna a soggetto verista", aggiunge l'esperta che rievoca "il doppio delitto, l'uccisione della donna e del suo amante, non è tanto una finzione scenica, richiama un episodio a cui aveva assistito, da bambino, il compositore. Usciva da un piccolo teatro in un caldo agosto calabrese assieme al fratello, accompagnati dal cameriere, che fu ucciso dal capocomico come la donna di cui si era invaghito, in quello che veniva definito "dramma della gelosia", espressione discriminatoria ancora oggi tristemente in uso e che non cessa di rimbalzare sui titoli delle cronache". Fu il padre di Leoncavallo, magistrato, a istituire il processo: l'imputato fu condannato a 20 anni per il delitto premeditato dell'uomo, ma assolto per l'uxoricidio, considerato "delitto d'onore".
Assente dal 2013 dal palcoscenico cittadino - è stato rappresentato a Cagliari anche nel 1893 - torna in scena in un allestimento del Regio di Torino, regia di Gabriele Lavia, ripresa da Daniela Zedda. "Chiudiamo il giornale, con la cronaca del doppio fatto di sangue, e apriamo la partitura: a sorpresa troviamo in Leoncavallo una scrittura raffinata, innovativa - spiega la musicologa - in particolare nella seconda parte della breve opera, quando inizia la commedia, che ha come sfondo una tinta anticata, settecentesca, quasi rassicurante. Mentre invece a contrasto esplode la violenza brutale". Repliche fino all'8 marzo, una coincidenza, dato il tema, significativa. "Pagliacci offre tanti spunti di riflessione - conclude Carla Moreni - riproporre quest'opera musicale è un modo per avviare un dialogo costruttivo. Se l'opera si chiude con le parole 'la commedia è finita' ancora i fatti di questi giorni che leggiamo sui giornali ci dimostrano che purtroppo la commedia non è finita".
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