Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
In evidenza
In evidenza
In collaborazione con Università degli Studi di Cagliari
(di Manuel Scordo)
L'economia della Sardegna è in
ripresa trainata dalla crescita del turismo, dall'incremento
della spesa pubblica e dall'occupazione, ma è uno sviluppo in
chiaroscuro legato agli investimenti del Pnrr e del post
pandemia. Rimangono le criticità di sempre: la scarsa offerta di
servizi pubblici, i problemi della sanità con il più alto tasso
d'Italia di cittadini che rinunciano alle cure, ma anche la
mancanza di laureati, la fuga di cervelli e la bassa natalità. È
lo spaccato che emerge dal 31/o Rapporto Crenos, il Centro
ricerche economiche Nord-Sud delle Università di Cagliari e
Sassari, presentato alla facoltà di Scienze economiche,
giuridiche e politiche di Cagliari. Presenti, tra gli altri, il
rettore di Cagliari Francesco Mola, la direttrice del Crenos
Anna Maria Pinna, il presidente di Fondazione di Sardegna,
Giacomo Spissu. Il rapporto è stato illustrato da Marco Nieddu
referente scientifico del Crenos.
Come ogni anno il rapporto si è concentrato su cinque sezioni
dedicate al sistema economico, al mercato del lavoro, ai servizi
pubblici, al turismo, e ai fattori di crescita. "L'economia
sarda beneficia della ripresa del turismo e degli investimenti
pubblici fatti in ambito Pnrr - ha detto Nieddu -. Bisogna
capire però che queste risorse finiranno e rimarranno le
debolezze strutturali della Sardegna, prima fra tutte la
demografia". Nel 2023 le nascite sono state 7.231 e il tasso di
natalità è sceso a 4,6 nati ogni mille abitanti. "Si tratta del
valore più basso in Italia - ha ribadito Nieddu -. Nel 2023 c'è
stata una diminuzione del numero delle morti, ma i decessi, pari
a 18.563, si confermano elevati". Altro elemento preso in esame
è il Pil che vede la Sardegna in ripresa e in linea con i dati
nazionali: nel 2022 il Pil per abitante dell'Isola è stato pari
al 71% della media dell'Unione. Sempre nello stesso anno i
consumi delle famiglie si sono attestati su una spesa per
abitante di 15.515 euro, in aumento del 6,1% rispetto all'anno
precedente.
Dall'analisi emerge un calo delle imprese: nel 2023 quelle
attive sono 144.389 e la stragrande maggioranza sono
microimprese che raggiungono il 96 per cento del totale.
Nell'analisi si è dato ampio spazio al mondo del lavoro: "La
disoccupazione continua a calare in Sardegna - spiegano -. Nel
2023 il numero di disoccupati diminuisce di oltre 9mila unità,
cui corrisponde una riduzione del 12,6% e che porta il tasso di
disoccupazione al 10,1%, contro l'11,5% del 2022". Allarmanti i
dati relativi alla spesa sanitaria "cresciuta ulteriormente tra
il 2021 e il 2022, passando da 3,6 miliardi a 3,7 miliardi",con
una variazione del 4,2%, il doppio rispetto alla media italiana
(2,1%). "Nel 2022 la Sardegna si conferma la prima regione
italiana per tasso di rinuncia alle prestazioni sanitarie -
sottolineano i ricercatori - e per percentuale di pazienti che
lascia il Pronto Soccorso prima della visita medica o prima
della chiusura della cartella clinici". Preoccupante l'analisi
sul cosiddetto capitale umano: "La percentuale di giovani tra i
25 e i 34 anni in Italia con almeno una laurea è molto inferiore
rispetto alla media europea nell'Isola questo fenomeno è
aggravato dalla costante 'fuga di cervelli' verso il Centro-Nord
d'Italia e l'estero", è stato spiegato. "Bisogna attivarsi in
questo momento di congiuntura favorevole - ha precisato Nieddu -
ci sono le possibilità per fermare l'emorragia di laureati e di
capitale umano".
Dati positivi infine arrivano dal turismo: "I dati provvisori
del Servizio della Statistica Regionale per il 2023 registrano
circa 3 milioni e 500 mila arrivi e 14 milioni e 200 mila
presenze - si legge nella ricerca -. Rispetto al 2022 gli arrivi
risultano in aumento (+2%) e le presenze in diminuzione (-3%)".
In collaborazione con Università degli Studi di Cagliari
Ultima ora