E' di nuovo emergenza a Lampedusa dove continuano a sbarcare senza sosta centinaia di profughi provenienti dalla Libia, tra i quali numerose donne e bambini. Decine i barconi soccorsi nelle ultime ore nel Canale di Sicilia dai mercantili in transito e dalle motovedette della Guardia Costiera che stanno facendo la spola con il porto dell'isola. In questo momento il Centro di prima accoglienza di contrada Imbriacola ospita oltre 800 migranti, il doppio della capienza prevista dalla struttura, ma altri "arrivi" sono previsti nelle prossime ore. L'ultimo sbarco risale a questa mattina: 269 migranti giunti a bordo di due motovedette. In nottata erano invece approdati complessivamente 361 profughi a bordo di tre motovedette della Guardia Costiera che hanno sbarcato prima 120, poi 116 ed infine 125 persone. I profughi, tutti di paesi dell'Africa sub sahariana, sono in maggioranza eritrei.
Ue, sosteniamo Roma su Triton, restano obblighi La Commissione Ue continuerà a "sostenere l'Italia se chiederà ulteriore assistenza da Frontex. Naturalmente, l'operazione congiunta Triton è intesa per sostenere gli sforzi italiani su loro richiesta, e non rimpiazza nè sostituisce gli obblighi italiani nel monitoraggio e nella sorveglianza delle frontiere esterne Schengen e nel garantire pieno rispetto degli obblighi internazionali ed Ue, in particolare per le ricerche ed i salvataggi in mare", così Natasha Bertaud, un portavoce dell'esecutivo Ue.
E' un gambiano di 27 anni, Lamin Jallow, lo scafista fermato dagli uomini della Squadra Mobile di Ragusa per lo sbarco di ieri a Pozzallo di 276 migranti sub sahariani. L'uomo ha confessato di aver condotto uno dei tre gommoni della piccola flotta e di averlo fatto perchè l'organizzazione libica gli ha consentito di viaggiare gratuitamente. In base alle dichiarazioni raccolte dagli agenti di Polizia, dopo aver ascoltato diversi testimoni, gli organizzatori della traversata avrebbero incassato 50 mila dollari per ogni gommone su cui viaggiavano una centinaia di migranti. Proseguono le indagini della Polizia per individuare gli scafisti alla guida degli altri due gommoni.
Nel pomeriggio di domenica quattro uomini armati di kalashnikov, su un barchino, hanno minacciato una motovedetta della Guardia Costiera italiana che stava soccorrendo un'imbarcazione con migranti a bordo, a circa 50 miglia da Tripoli. Gli uomini armati hanno intimato agli italiani - il personale a bordo delle motovedette che fanno operazioni di ricerca e soccorso non ha armi - di lasciare loro l'imbarcazione dopo il trasbordo dei migranti. E così è avvenuto.
"Un fatto allarmante, che segna un ulteriore salto di qualità" degli scafisti, ha commentato Maurizio Lupi, titolare del ministro delle Infrastrutture da cui dipende il Corpo della Guardia costiera. E' "indispensabile - ha aggiunto - un intervento delle istituzioni internazionali in Libia". In nottata sono stati soccorsi 600 migranti partiti a bordo di sei gommoni dalle coste libiche: 390 di loro sono stati trasferiti a bordo della nave Peluso della Guardia costiera, altri 184 sono stati soccorsi da una nave islandese del dispositivo di Triton.
Complessivamente sono 2.164 i migranti soccorsi da stamattina che si trovavano a bordo di 12 diverse imbarcazioni e che sono stati tutti recuperati. Una tredicesima barca è stata individuata dai mezzi italiani, ma il soccorso non è ancora stato concluso. In particolare, 520 migranti si trovano a bordo di nave Orione della Marina Militare, 186 sono invece sul mercantile Sestri Star, 89 sul mercantile Gaz Concorde, 269 sul mercantile Superlady e su una motovedetta della Guardia Costiera, una cinquantina a bordo del rimorchiatore Asso 30. Oltre 900 sono invece i migranti che sono stati recuperati dai mezzi della Guardia Costiera e dai pattugliatori della Guardia di Finanza. Le testimonianze di chi arriva fotografano una realtà che sembra farsi sempre più drammatica.
Tra i migranti sbarcati a Pozzallo anche un giovane centroafricano ferito da un'arma da fuoco: alla polizia ha raccontato che a sparargli sono stati i trafficanti, sulle coste della Libia, per costringerlo a salire sui gommoni. Pure i numeri di gennaio dimostrano che la situazione é peggiore di quella del 2014, quando alla fine sono stati 170mila i migranti accolti: 3.538 persone arrivate nei primi 30 giorni del 2015 contro 2.171 sbarcate l'anno scorso. E quello degli sbarchi potrebbe non essere l'unico problema. Se l'Isis dovesse prendere in mano il traffico degli esseri umani, nessuno può escludere che i barconi possano essere utilizzati per far arrivare in Europa potenziali terroristi. Sembra non avere dubbi a questo proposito il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia.
"Il rischio di infiltrazioni terroristiche tra i migranti del Nordafrica, che già mesi addietro avevo segnalato, sembra essere stato scoperto anche dall'Europa e dal Ministro degli Esteri. Ma si tenta di chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati. Almeno in questo caso - osserva - si cerchi di passare dalle parole ai fatti e lo si faccia con la massima urgenza. Bisogna bloccare immediatamente le partenze dei barconi dalle coste libiche e sospendere contemporaneamente Triton".
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