"Non ho preso soldi, non c'è stata
nessuna estorsione". Lo ha detto alla seconda sezione del
Tribunale di Palermo che lo processa per estorsione aggravata,
Mauro Lauricella, figlio del boss Antonino. "Volevo fare un
favore al mio amico Fabrizio Miccoli", ha spiegato. Secondo
l'accusa, l'ex goleador rosanero (la cui posizione è stata
stralciata) avrebbe contattato Lauricella per risolvere una
questione legata alle quote societarie di un fisioterapista
(Giorgio Gasperini) in un locale a Isola delle Femmine
(Palermo), il "Paparazzi". Il fisioterapista aveva un credito
nei confronti degli altri soci (tra cui Andrea Graffagnini) e
non riusciva a riscuoterlo. La procura si è focalizzata
sull'incontro che sarebbe avvenuto alla Kalsa, dove Lauricella e
altre persone avrebbero fatto capire ad Andrea Graffagnini che
era meglio pagare. "C'erano alcuni soci della discoteca, quelli
che dovevano dare i soldi a Gasperini - ha spiegato - Si sono
messi d'accordo tra di loro, io ero presente ma non sono
intervenuto".
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