Secondo i dati dell'Agenzia Frontex, aggiornati al periodo gennaio-agosto 2016, il numero di migranti "intercettati" per rotte di provenienza è aumentato notevolmente. Per esempio, nella rotta del Mediterraneo centrale (Italia, Malta) si è passati dai 4.450 del 2010 ai 116.705 del 2016; in quella del Mediterraneo orientale (Grecia, Cipro, Bulgaria) si è passati dai 55.688 del 2010 ai 169.152 del 2016; nella rotta dei Balcani si è passati dai 2.371 del 2010 ai 122.078 del 2016. I dati sono stati forniti oggi da Corrado Bonifazi dell'Istituto di ricerche sulla popolazione e le Politiche sociali Cnr, nel corso dell'incontro "Conoscere e governare l'immigrazione", che si è svolto a Palermo nell'ambito delle Giornate dell'Economia del Mezzogiorno. Bonifazi, nel suo intervento, ha anche ricordato che secondo le previsioni Onu nel 2050 l'Africa sarà popolata da circa 2 miliardi e mezzo di persone rispetto al miliardo e 100 circa del 2015. Un aumento notevole, mentre in Europa ci saranno tra 700 e 800 milioni di persone. Il numero dell'Africa corrisponde alla metà della crescita mondiale.
Dal 1997 al 2015 le persone salvate nel Mediterraneo sono state quasi 770 mila (in media 40 mila all'anno), per la gran parte nell'ultimo quinquennio: per l'esattezza oltre 440 mila (58%). Evidente è la correlazione tra il numero di stranieri sbarcati e quello dei richiedenti asilo, anche se questi ultimi sono stati quasi sempre meno numerosi dei primi: nel periodo 1997-2015 circa 475 mila richiedenti, meno di 62 ogni 100 persone sbarcate. Nel periodo 1990-2015 sono state esaminate 457 mila domande di asilo, che hanno dato luogo a meno di 180 mila concessioni (al di sotto del 40% delle richieste), in media meno di 7 mila all'anno. Negli ultimi 5 anni sono state esaminate poco meno di 190 mila domande, con quasi 100 mila concessioni (53%), circa 20 mila concessioni in media all'anno. Lo status di rifugiato secondo la Convenzione di Ginevra è stato riconosciuto solo a 41 mila stranieri, negli altri casi favorevoli è stata proposta la protezione umanitaria (quasi 93.000) o la protezione sussidiaria (45 mila).
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