Il Dipartimento dell'Amministrazione
Penitenziaria aveva segnalato al Comitato analisi strategica
antiterrorismo comportamenti sospetti, notati durante i periodi
della sua detenzione nelle carceri siciliane tra il 2011 e il
2015, di Anis Amri, il tunisino ricercato per la strage di
Berlino. Nell'informativa, redatta dal Dap, si segnalava un
percorso con profili di "radicalizzazione" seguito da Amri in
carcere e episodi in cui manifestava forme di adesione ideale al
terrorismo di matrice islamica. IN particolare è stata segnalata
la frequentazione da parte di Amri unicamente di detenuti
tunisini, legando soprattutto con un gruppo ristretto di essi;
ed episodi di contrasti violenti con un altro detenuto, che
dichiarò di aver subito minacce in quanto cristiano: "Ti taglio
la testa", gli avrebbe detto Amri.
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