La storia delle Rocce, il complesso turistico che si affaccia sullo splendido mare di Taormina, "ripete misteriosi immobilismi - scrive il giornalista Giovanni Pepi - che in Sicilia, talora o spesso, confliggono con la bellezza". Prima ritrovo per le vacanze dei dipendenti della Regione, poi tempio della dolce vita, albergo frequentato dalle star del cinema mondiale, dalla Milo alla Taylor, dalla Kelly alla Hepburn. Infine il degrado E la rovina. Oggi, dopo quarant'anni, l'impegno di un mecenate visionario come Antonio Presti vuole strappare all'abbandono questo angolo di paradiso per farlo diventare nuovamente un luogo della bellezza: stanze d'albergo inventate da artisti, un museo all'aperto, sodalizi culturali. Insomma uno spazio pilota, dove nascono idee, poi opere e sculture che si irradiano nei territori intorno. Una formula sperimentata da Presti con l'attività culturale della Fondazione Fiumara d'Arte nel messinese, laboratorio di idee che divengono realtà attraverso interventi di rigenerazione di luoghi degradati o abbandonati. La data spartiacque per il nuovo percorso che la Fondazione ha intrapreso a Taormina è fissata per giovedì 27 luglio alle 18.30 per l'inaugurazione ufficiale delle Rocce di Capo Mazzarò con una serie di mostre fotografiche dedicate alla memoria del poggio taorminese, alla dolce vita degli anni '60 e all'impegno di Antonio Presti e della Fondazione Fiumara d'Arte sul territorio siciliano. Tra gli scatti in esposizione anche quelli dedicati da Giovanni Pepi alle stanze del museo-albergo Atelier sul Mare a Tusa (Me). Lo stesso fotografo e giornalista palermitano sarà protagonista dell'anteprima in scena a Castelmola mercoledì 26 luglio (ore 19): al Castello di Mola verrà infatti aperta al pubblico la mostra Incantesimo, approfondita ricognizione su passato e presente dell'incantevole baia di Capo Mazzarò. "La rigenerazione delle Rocce - spiega Antonio Presti - è la chiave per inaugurare un nuovo percorso di Bellezza e impegno etico per tutto il comprensorio taorminese, un progetto dichiaratamente inclusivo rivolto soprattutto ai giovani, agli artisti e ad un popolo che mai dovrà arrendersi alla mediocrità.
La preapertura castelmolese è il simbolo del lavoro che vogliamo strutturare tra la zona jonica del messinese, la Valle dell'Alcantara e il Parco dell'Etna, un cammino nel segno dell'arte contemporanea e della condivisione".
Impressioni analoghe a quelle provate da Giovanni Pepi con gli scatti realizzati durante la sua visita alla struttura: "Alle Rocce ho fotografato il conflitto tra il degrado e la bellezza. Cerco sempre l'aspetto inedito della realtà, quel gioco di luci e ombre che resta celato ad uno sguardo distratto.
Da ogni stanza buia di queste case a strapiombo sul mare, una finestra mostra il silenzioso duello tra la vegetazione e la negligenza dell'uomo. Il progetto artistico di Antonio Presti farà nuovamente affiorare la magnificenza da un luogo sottratto per troppo tempo alla collettività". La mostra Incantesimo di Giovanni Pepi, che resterà aperta al pubblico tutti i giorni della settimana (orari 10.30-21) per l'intera durata della stagione estiva con ingresso libero, può contare sulla presentazione dello scrittore Roberto Gervaso.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA