Una celebre statua di Antonio Ugo, scultore del liberty, diventa un caso di arte ritrovata. L'opera era stata rubata, spezzata in tre parti, quindi recuperata dalla polizia. Ora sarà restaurata con un'operazione che apre simbolicamente la settimana delle culture in programma a Palermo dal 12 al 20 maggio. Il restauro è stato promosso da Gabriella Renier Filippone, presidente dell'associazione che gestisce la "Settimana", da Bernardo Tortorici ("Amici dei musei siciliani") e dalla sovrintendenza ai beni culturali. Il restauro, che sarà curato da Mauro Sebastianelli, è stato in parte finanziato con la vendita degli scatti di Francesco Sersale, viaggiatore e fotografo di un Oriente che non c'è più. La Vittoria alata era stata commissionata a Ugo negli anni Venti dal Banco di Sicilia per onorare i dipendenti caduti durante la Grande Guerra. La statua in puro stile liberty, alta quasi due metri, raffigura la Vittoria che rinfodera la spada.
Nel 1922 l'opera in bronzo era stata collocata su un piedistallo di marmo nel palazzo delle Finanze, allora sede del Banco di Sicilia, da dove nel febbraio 2013 venne trafugata. Alcuni mesi dopo venne ritrovata a pezzi in un deposito. Probabilmente i ladri l'avevano segata per fonderla. I tre segmenti dell'opera sono stati portati a palazzo Ajutamicristo dove è stata presentata l'operazione di recupero. Fra tre mesi, a restauro concluso, la sovrintendenza deciderà una nuova esposizione in una struttura museale. "Il recupero della statua - ha detto Gabriella Renier Filippone - giunge al culmine di un'operazione che dura da cinque anni. E finalmente ora si può considerare una storia a lieto fine".
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