Installazioni fotografiche di grande formato, mostre outdoor, talk e proiezioni in una città che è uno dei più grandi musei d'arte contemporanea "a cielo aperto" del mondo. È il Gibellina PhotoRoad, il primo e unico festival di fotografia "open air" e site-specific d'Italia, organizzato dall'Associazione culturale On Image e co-organizzato dalla Fondazione Orestiadi, con la direzione artistica di Arianna Catania e il patrocinio del Comune di Gibellina. La manifestazione torna quest'anno con un nuovo e più ricco programma che, per oltre un mese, dal 26 luglio al 31 agosto 2019, porterà nella cittadina trapanese i grandi autori della fotografia, accanto a giovani emergenti del panorama internazionale. Joan Fontcuberta, Mario Cresci, Mustafa Sabbath, Moira Ricci, Tobias Zielony, sono soltanto alcuni dei grandi artisti più noti presenti, che insieme ai più giovani Manon Wertenbroek, Gianni Cipriano, Morgane Denzler, sono chiamati a confrontarsi con un luogo dalla storia unica.
Il festival si svilupperà nei luoghi simbolo di Gibellina nuova, tra il Baglio Di Stefano, che ospita e i rassegna internazionale di teatro "Orestiadi", il Municipio degli architetti Alberto Samonà e Vittorio Gregotti, il Sistema delle piazze, Palazzo di Lorenzo di Francesco Venezia, Piazza Beyus, il Teatro e il Meeting, entrambi progettati da Pietro Consagra, la Chiesa Madre di Quaroni e il Giardino Segreto 2.
Il tema attorno al quale è incentrata questa edizione è "Finzioni". "Tra tutte le arti la fotografia è la prima a usare la realtà come irrinunciabile materia prima, eppure anch'essa, lo strumento tecnico nato per riprodurre gli occhi in perfetta copia, è una finzione: si inserisce negli angoli più nascosti del tangibile per renderlo talmente vero da sembrare irreale", dice Arianna Catania, direttore artistico del Gibellina PhotoRoad.
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