L'ultima opera di Giuseppe Verdi: Falstaff, tratto dalla commedia di Shakespeare, le allegre commari di Windsor torna ancora una volta al Teatro Massimo, dopo 123 anni da quando lo aveva inaugurato, nel 1897, e dopo 23 anni dall'ultima presenza in stagione, nel 1997 per il centenario dell'inaugurazione (ma al Politeama Garibaldi). La prima di Falstaff sarà venerdì 21 febbraio alle ore 20.00: in coincidenza esatta con il quinto anniversario della morte di Luca Ronconi. In scena andrà infatti, in omaggio al grande regista, la sua terza versione dell'opera, realizzata nel 2013 per il Teatro Petruzzelli di Bari in coproduzione con il Maggio Musicale Fiorentino e il San Carlo di Napoli, ora ripresa a Palermo dalla regista Marina Bianchi. In scena, con le scene di Tiziano Santi, i costumi di Tiziano Musetti e le luci di A. J.
Weissbard, Ronconi ha creato un mondo intimo, dove le tante macchine presenti in scena - carri, tricicli, carrelli - rispondono alle complessità delle macchinazioni escogitate dai personaggi, in un mondo in perpetuo movimento. Uno spettacolo che Luca Ronconi definì "lineare e senza stupidaggini, senza finte trovate, leggibile da ogni persona di buon senso".
Sul podio un direttore atteso sempre con grande entusiasmo dal pubblico palermitano, Daniel Oren, che torna al Teatro Massimo anche quest'anno, dopo i tanti impegni delle stagioni passate. E non minore è l'attesa per il cast di Falstaff, in primis per il protagonista, Nicola Alaimo, che porta finalmente a Palermo il personaggio che lo ha visto affermarsi, dopo il debutto del ruolo a Berna, anche al Metropolitan di New York, al Teatro alla Scala di Milano e nei principali teatri europei. Accanto a lui tre "comari" palermitane tutte al debutto in Falstaff, Roberta Mantegna nel ruolo di Alice Ford, Jessica Nuccio in quello della figlia Nannetta e Marianna Pizzolato in quello di Mrs. Quickly, mentre nel ruolo di Meg Page vi sarà Jurgyta Adamonyte. Si replica fino al 27 febbraio.
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