Avrebbe detto di "essere stato percosso dalla zia (…) diverse volte tramite un cavo nero (…) di ricarica della bicicletta elettrica di proprietà della madre (…) raccontando più volte che questi segni sarebbero stati provocati dalla zia dinnanzi a disobbedienze" il bambino di cinque anni frustato da una 'zia' anche alla presenza della madre. Lo ha detto ai medici dell'ospedale Garibaldi Nesima di Catania e agli agenti della squadra mobile della Questura, secondo la ricostruzione della Procura distrettuale che disposto il fermo le due donne, nigeriane con regolare permesso di soggiorno, per maltrattamenti e lesioni personali pluriaggravate.
Il piccolo è stato portato in ospedale dopo la segnalazione alla sala operativa della Questura da parte della dirigente della struttura scolastica che bambino frequenta a Catania. I medici, all'esame obiettivo, hanno riscontrato "numerose escoriazioni profonde a forma di 'U', da verosimili frustate" Rilevate anche "evidenti, numerose cicatrici e lesioni pregresse in via di risoluzione, diffuse sul tronco, arti superiori e inferiori, torace e addome". "Le lesioni più recenti - hanno certificato i medici - presentano invece croste sovrastanti ormai asciutte, con visibile cute rosea, di nuova formazione, sottostante. Medesime escoriazioni recenti si repertano a livello della zona mediale, delle cosce bilateralmente a livello delle spalle e delle braccia".
"Dai tempestivi approfondimenti svolti dagli investigatori, principalmente consistenti in attività di escussione testimoniale e di audizione protetta del citato minore, emergeva un quadro allarmante", scrive la Procura nel disporre il fermo delle due donne,
Riproduzione riservata © Copyright ANSA