'La diocesi di Acireale è
Social!": è lo slogan lanciato per promuovere l'accesso degli
utenti attraverso il Qr-Code che permette di accedere
rapidamente a informazioni senza la necessità di digitare
manualmente informazioni o url. L'iniziativa è stata presentata
dall'ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Acireale,
guidato dal don Arturo Grasso e coadiuvato da Chiara Costanzo,
competente in comunicazione web e social media, alla presenza
del vescovo Antonino Raspanti.
"Il ruolo dei social media nella Chiesa ha un impatto
significativo su diversi aspetti - spiega don Arturo Grasso - la
riflessione sull'impatto dei social media sulle relazioni tra la
Chiesa e la società è significativa e complessa allo stesso
tempo. È importante riconoscere che, nonostante il digitale e i
social media sono di notevole interesse nell'ambito
ecclesiastico e nella società in generale, lo splendore delle
relazioni umane autentiche e significative non possono essere
sostituite dal virtuale".
I social media nella relazione tra la Chiesa e la Società
sono più rilevanti negli ultimi anni e per questo motivo la
diocesi acese ha deciso di "abitare" in maniera considerevole
"gli spazi digitali" perché offrono l'opportunità di
testimoniare la propria fede in modo innovativo e creativo:
l'Eevangelizzazione 4.0. Tuttavia l'uso dei social media da
parte della Chiesa non è senza sfide. La visibilità e
l'esposizione ai diversi punti di vista sui social media può
anche portare a conflitti e divergenze.
"L'uso dei social media da parte della Chiesa - dichiara
Chiara Costanzo - comporta una responsabilità particolare nel
comunicare in modo accurato e rispettoso, evitando la diffusione
di disinformazione o contenuti dannosi. Ci sono anche rischi di
abusi o comportamenti inappropriati sui social media che possono
danneggiare la reputazione della Chiesa e minare la fiducia dei
fedeli".
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