Segni di cedimento all'ingresso del nuovo palazzo di giustizia di Marsala, inaugurato il 9 ottobre 2019 alla presenza dell'allora Guardasigilli Alfonso Bonafede.
Sul frontale della parte interna dell'arco d'ingresso
principale, i pannelli sono già lesionati e rischiano,
soprattutto quando soffia forte il vento, di cadere.
Per questo, nei giorni scorsi i vertici giudiziari locali
hanno deciso di far chiudere i cancelli e chiesto al Comune di
transennare l'ingresso, sia all'interno che all'esterno.
Attualmente magistrati, avvocati, personale amministrativo,
forze dell'ordine e chiunque deve recarsi in Tribunale o in
Procura, è costretto a entrare dal passo carraio sul retro, in
corso Antonio Gramsci.
I lavori di manutenzione e messa in
sicurezza sono stati subito appaltati. "I lavori di
ristrutturazione - dice il presidente del Tribunale di Marsala,
Alessandra Camassa - inizieranno il 13 maggio. L'interdizione
all'accesso è stata scelta in via prudenziale con breve
anticipo, visto il forte vento degli ultimi giorni. Quanto
all'intervento, si è reso necessario per un repentino e non
prevedibile deterioramento della struttura. Seppure inaugurato
da poco, l'immobile del Tribunale è molto più vecchio dei cinque
anni trascorsi dall'inaugurazione, sicché problematiche di
manutenzione sono del tutto ordinarie. I lavori termineranno
entro la metà di giugno".
Nel 2019, il Comune consegnò l'immobile realizzato tra corso
Gramsci e via del Fante (dove c'è l'ingresso principale) al
Ministero della giustizia in comodato d'uso per 99 anni. I
lavori per la realizzazione del nuovo palazzo furono avviati nel
2007 (il progetto è del 2000). Due sono i corpi di fabbrica, per
una superficie coperta di quasi 13 mila metri quadrati. Uno
ospita il Tribunale, l'altro la Procura. Il costo dell'opera è
stato di oltre 13,5 milioni di euro.
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