Sostenere le persone con
disabilità psichica e combattere lo stigma e il pregiudizio con
azioni concrete di accoglienza, di inclusione e di prevenzione
della marginalità sociale. È quanto prevede il protocollo fra
Asp di Catania e la Caritas diocesana etnea firmato dal manager
Maurizio Lanza e da don Piero Galvano.
"Con questa iniziativa - afferma Lanza - vogliamo potenziare
l'accessibilità ai nostri servizi di Salute mentale per
rispondere meglio ai bisogni di salute della popolazione.
Spesso, infatti, al disagio psichico si aggiungono condizioni di
povertà e vulnerabilità economiche e sociali che intendiamo
prevenire e contrastare». Il protocollo mira a promuovere la
conoscenza e l'accessibilità ai servizi di salute mentale e
favorire la costituzione di una rete di assistenza e di
accompagnamento sociosanitaria per la realizzazione di
interventi specifici di inclusione, di integrazione e di
sostegno per i soggetti più fragili e vulnerabili.
"Le difficoltà di tanti fratelli e sorelle che quotidianamente
accogliamo e aiutiamo all'Help Center derivano anche da
fragilità psicologiche e mentali - spiega don Galvano - in
quest'ottica, grazie al prezioso riferimento del Dipartimento di
salute mentale (Dsm), cerchiamo di indirizzarli verso percorsi
terapeutici in grado di supportare il nostro operato che
promuove una ripresa autonoma della propria esistenza"
"Mettiamo in campo - spiega il direttore sanitario dall'Asp di
Catania, Antonino Rapisarda - un nuovo progetto che arricchisce
la rete assistenziale provinciale integrandola con la preziosa
rete sociale costruita dalla Caritas. Il risultato che
intendiamo raggiungere è l'organica presa in carico della
persona per attivare percorsi di riabilitazione e autonomia".
Prevista anche la costituzione di laboratori o sessioni
individuali e gruppali di musicoterapia, al fine di sviluppare
abilità e competenze sociali attraverso la promozione di una
comunicazione che sfrutti il canale sonoro, incrementando i
livelli di pro-socialità e riducendo il rischio di ritiro
sociale. Il protocollo ha durata di tre anni. Per un più
efficace monitoraggio delle attività previste la Caritas
diocesana condividerà con il Dsm la rilevazione annuale dei dati
statistici del report Caritas dell'Osservatorio delle Povertà e
delle Risorse.
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