Un caso di variante nigeriana al
Covid, una rara mutazione del virus che potrebbe essere
resistente anche al vaccino, è stato individuato per la prima
volta in Sicilia su un minore di 16 anni originario della
Guinea. Il minorenne era ospite di un centro di accoglienza,
dal quale era fuggito con un amico. Rintracciati dalla polizia a
Messina, sono stati entrambi sottoposti a tamponi e risultati
positivi ma solo a uno di loro è stata diagnosticata la
variante. Il ragazzo, che sta bene e non presenta sintomi gravi,
si trova adesso isolato nel reparto di malattie infettive del
Policlinico di Messina.
Intanto il bollettino quotidiano sui contagi diffuso dal
Ministero della Salute segnala un ulteriore peggioramento dei
dati. Sono 666 i nuovi positivi su 15.977 tamponi processati,
con una incidenza di positivi di poco superiore al 4,1%, in
aumento di oltre un punto rispetto a ieri. La regione è nona per
numero di contagi giornalieri. Le vittime passano dalle 8 di
ieri alle 21 di oggi.
Un andamento confermato anche dai dati settimanali diffusi
dalla Protezione Civile ed elaborati dall'ufficio statistica del
Comune di Palermo che mostrano un ulteriore incremento dei nuovi
positivi, un aumento dei ricoverati, degli ingressi in terapia
intensiva e delle persone in isolamento domiciliare. Nella
settimana appena conclusa i nuovi positivi in Sicilia sono 5032,
il 13,9% in più rispetto alla settimana precedente. Il numero
degli attuali positivi è pari a 16192, ed è tornato a crescere
dopo 7 settimane. I ricoverati sono 876, di cui 125 in terapia
intensiva; rispetto alla settimana precedente sono aumentati di
85 unità (25 in terapia intensiva).
"Oggi, la Sicilia nonostante l'aumento dei contagi
nell'ultima settimana non può considerarsi in zona di emergenza"
rimarca tuttavia il presidente della Regione, Nello Musumeci. La
strada maestra per sconfiggere il virus resta quella di
accelerare sulle vaccinazioni, come auspica lo stesso
Governatore: "La Sicilia ha oggi numeri che ci pongono in testa
tra le regioni italiane per le vaccinazioni. Se arrivassero,
come sembra i primi di aprile, le quantità di dosi che abbiamo
chiesto e che ci sono state promesse, io sono convinto che entro
il mese di settembre potremmo immunizzare la stragrande
maggioranza di siciliani". L'assessore regionale alla Salute,
Ruggero Razza, sottolinea a questo proposito che la campagna
procede a ritmo sostenuto: "Ieri fino a tarda sera si è
lavorato in tutti i nove hub provinciali e la Sicilia è tra le
regioni d'Italia che di più ha fatto sull'utilizzo dei vaccini
di AstraZeneca".
Sono stati infine rettificati i dati sulla diffusione del
contagio in provincia di Palermo, passando dagli 11.315 positivi
del 4 marzo ai 2.944 di due settimane dopo. Non si sarebbe
trattato di un errore, ma solo di una difformità numerica,
frutto di un aggiornamento dei soggetti guariti. Rispondendo
alle polemiche innescate da un numero di casi sovrastimato che
ha fatto scattare una serie di restrizioni in città il sindaco
Leoluca Orlando ha osservato: "Anch'io sono rimasto stupito
della discordanza dei dati, ma poi ho preso atto che si tratta
di una revisione. Attendo che mi vengano forniti dati certi per
sapere se devo modificare i provvedimenti presi a Palermo".
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