La fondazione 'Giglio' di Cefalù avvia il percorso per essere riconosciuta, in prospettiva, Isitituto di ricovero e cura a carattere scientifico e lo fa stringendo un accordo di partenariato con il policlinico 'Gemelli' di Roma.
Il primo obiettivo è di qualificare, ancor di più, l'offerta sanitaria dell'ospedale di Cefalù e ampliare la gamma delle prestazioni per lo "sviluppo di un centro di eccellenza nell'ambito della ricerca e dell'alta formazione a prevalenza oncologica".
Il progetto "Gemelli Giglio Medical
Partnership" prevede l'attuazione di programmi di ricerca
biomedica, sperimentale e clinica, di programmi di formazione e
trasferimento di knowhow e la valorizzazione delle risorse
interne. Inoltre, la possibilità di attivare percorsi accademici
in collaborazione con la facoltà di medicina e chirurgia
dell'università 'Cattolica del Sacro Cuore'. L'iniziativa è
stata presentata nel pomeriggio dal presidente della fondazione
Giglio Giovanni Albano, alla presenza del presidente dell'Ars
Gianfranco Miccichè, di Rocco Bellantone, presidente della
facoltà di medicina e chirurgia dell'università Cattolica del
Sacro Cuore di Roma e direttore del governo clinico "Gemelli
Giglio Medical Partnership". Alla cerimonia sono presenti anche
il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, e gli
assessori regionali alla salute Ruggero Razza, alla Pubblica
Istruzione Roberto Lagalla e al Territorio Toto Cordaro.
Le attività si svolgono per centri di eccellenza. I primi a
partire il centro malattie endocrine e obesità, il centro
chirurgia del pancreas e colorettale laparoscopia e robotica e
il centro chirurgia del fegato e delle vie biliari. In ottobre
partirà il centro di oncologia, ginecologia e quello per il
trattamento dell'endometriosi per proseguire, entro un anno, con
l'avvio di tutte le attività in programma. Fra queste, il centro
per il trattamento dei tumori della tiroide, il centro per la
diagnosi e il trattamento delle neoplasie dell'endometrio e il
centro integrato di chirurgia robotica. Il cronoprogramma
prevede l'avvio delle attività ambulatoriali dei primi tre
centri entro giugno e dell'attività chirurgica, con i primi
ricoveri, a settembre. Il progetto è regolato da una convenzione
della durata di 10 anni che prevede il trattamento, in regime di
ricovero, di 18.805 pazienti (dai 729 del primo anno ai 2.068
del decimo anno).
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