"Non è più tempo di medici
isolati. Se il futuro delle cure primarie della sanità pubblica
è la multiprofessionalità dei team, in cui medici, infermieri,
farmacisti e operatori sanitari fanno parte di un'unica rete
integrata all'assistenza specializzata, tenere lontani i
pediatri di base è sbagliato. Rinunciare al loro prezioso
contributo, soprattutto in tempi di Covid, significa sottrarsi
ad un nuovo modello di sanità capace di garantire cure migliori
e accessibili a tutti". Il presidente dell'Ordine dei medici di
Palermo, Toti Amato, componente del direttivo della Federazione
nazionale Fnomceo, commenta così la nota ricevuta dai pediatri
di libera scelta siciliani, "lasciati soli e senza alcun
sostegno nella gestione dei pazienti in tempi di emergenza
sanitaria".
Per il presidente Amato non è più una semplice sollecitazione.
"Un ricovero su cinque nei nostri pronto soccorso si potrebbe
evitare se ci fosse una rete territoriale appropriata e
concentrata sulla prevenzione e la continuità delle cure".
"Siamo fin troppo in ritardo rispetto alle altre regioni -
prosegue -. Sono certo che le istituzioni competenti si
concentreranno verso il nuovo modello integrato di assistenza
sanitaria territoriale e ospedaliera che fino ad oggi non si è
mai affermato per tenere lontano dagli ospedali i pazienti. A
partire dai pediatri di libera scelta 'dimenticati, come li ha
definiti il presidente dell'Ars Micciché - che si stanno
prodigando in questa drammatica pandemia'".
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