Fino all'11 gennaio è aperta a palazzo dei Normanni la mostra "Trame mediterranee. Arti, popoli, culture", promossa dalla Fondazione Federico II in collaborazione con la Fondazione Orestiadi di Gibellina.
Trame Mediterranee trae ispirazione proprio dalla ricchezza di idee e dai progetti di Ludovico Corrao (1927-2011, sindaco e artefice della ricostruzione di Gibellina, cittadina del Belìce distrutta dal sisma del 1968): una sintesi dell'attività creativa degli artisti, artefici dei laboratori sperimentali, e dei percorsi espositivi promossi dalla Fondazione Orestiadi in numerose capitali del Mediterraneo.
Sono evidenti le analogie tra i manufatti provenienti dalla Sicilia, dalla regione mediorientale, dalla costa sud del Mediterraneo e dall'Africa Subsahariana. Gli oggetti rilevano un comune linguaggio tra i Paesi rivieraschi.
La mostra è composta da istallazioni, opere di arte contemporanea, gioielli, costumi e tessuti della tradizione ebraica, terrecotte. Le installazioni vengono presentate per la prima volta a Palermo, dopo un lungo viaggio per le capitali del mondo arabo.
La "biblioteca siculo araba" è una interpretazione contemporanea delle descrizioni delle città siciliane riprese dalla biblioteca siculo araba di Michele Amari, realizzata da Antonio De Luca artista pugliese e dal gruppo romano degli " Stalker" come anche il " Tappeto volante", reinterpretazione del soffitto della Cappella Palatina di Palermo. Altre installazioni presentate, sono "Giufà" personaggio popolare comune e la "carta dei Toponimi" tavola lenticolare che mostra simultaneamente i toponimi arabi e siciliani delle nostre città.
Tra le opere più rappresentative e spettacolari certamente il Tappeto Volante: un gruppo di architetti-artisti Stalker con Ararat, centro sociale curdo a Roma, ha duplicato il soffitto della Cappella Palatina mediante una struttura in canapa con corde sospese ed anelli di rame. Soffitto e tappeto volante nello stesso tempo. Capace di proteggere la testa degli spettatori ed anche invito al viaggio mediante il riferimento alle Mille e una Notte. Tappeto Volante più che un titolo è il riuscito corto circuito culturale tra Oriente e Occidente, tra progettualità ed esecuzione, figurazione e decorazione. Il gruppo di architetti-artisti realizza anche una proposta politica di integrazione culturale che restituisce memoria alla minoranza curda e recupera per sé un ruolo concettuale che si confà alla nostra cultura. "Non è facile - ha detto il direttore della Fondazione Federico II Francesco Forgione - trovare le parole giuste per presentare una mostra sul Mediterraneo mentre, ancora una volta entrano nelle nostre case le immagini di distruzione - e di morte che giungono da Gaza e l'orrore delle lame del fondamentalismo jihadista. Il mondo e le diplomazie appaiono sempre più impotenti di fronte alla tragedia della Palestina, con il suo popolo e la sua nazione senza Stato, e i problemi della giusta sicurezza di Israele appaiono senza soluzioni durature sotto le minacce quotidiane del terrorismo''.
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