Da tre anni l'azienda Lo
Giudice di Gela (Cl) sperimenta con buoni risultati la coltura
dell'uva da tavola fuori suolo con la tecnica idroponica. Si
tratta di del primo esperimento realizzato con fondi privati,
che Antonino Lo Giudice e i suoi fratelli hanno avviato con
l'aiuto dell'università di Palermo. L'uva si produce su un
substrato di perlite e fibra di cocco macinata e l'azienda
siciliana è la prima ad aver ottenuto un ottimo raccolto aprendo
così nuovi spazi lavorativi per molte aziende. "Questo metodo -
dice Antonino Lo Giudice - di coltivazione consente alle aziende
agricole di ovviare uno dei più grandi problemi
dell'agricoltura: la 'stanchezza' del terreno e l'invecchiamento
della pianta, e inoltre consente di inserirsi in nuovi sbocchi
commerciali grazie alla precocità della produzione. La raccolta
di quest'anno è appena cominciata e l'uva è di ottima qualità.
Le prime quantità hanno avuto buoni riscontri sui mercati".
"Questo è un esempio di quanto si lavori nella nostra isola -
commenta il delegato regionale Coldiretti Giovani Impresa,
Ignazio Gibiino - Del resto, i recenti dati dell'Istat
confermano che gli occupati in agricoltura nel mezzogiorno
crescono del 3,3 per cento e i tanti under 40 che scelgono il
settore agricolo per lavorare dimostrano che il futuro è una
sorta di ritorno al passato: la terra".
Una delegazione di produttori e ricercatori dell'Università
Pontificia del Cile farà una visita giovedì nell'azienda Lo
Giudice per studiare il metodo utilizzato.
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