All'Emapi (Ente di mutua assistenza
per i professionisti italiani) sono associate 17 Casse
previdenziali private e privatizzate per un totale di un milione
328.000 professionisti ai quali, "nell'ultimo trienno, sono
state destinate prestazioni per 141 milioni". È un passaggio
della relazione che il presidente dello stesso organismo, Nunzio
Luciano (già alla guida della Cassa forense) sta illustrando in
questi minuti, al Grand hotel Plaza di Roma, nel corso di un
convegno dedicato all'evoluzione del welfare dei professionisti.
Il totale delle coperture proposte dall'Emapi ammonta ad un
milione 786.851, la maggior parte riguarda la Long term care
(Ltc), ossia l'indennità in caso non autosufficienza (707.064),
e la copertura temporanea caso morte (610.564), a seguire quella
sanitaria (464.677) e, infine, la copertura in caso di
infortunio (4.546).
I vantaggi del sistema ideato dall'Ente, recitano i documenti
presentati da Luciano, riguardano, tra l'altro, per
l'agglomerato degli Enti pensionistici e assistenziali, la
possibilità di garantire alle platee professionali servizi e
prestazioni con "migliori condizioni in rapporto
qualità/prezzo", in uno scenario nel quale si "salvaguarda
l'autonomia" del comparto della previdenza privata.
Stando, poi, agli esiti della ricerca di Prometeia, diffusi in
occasione dell'evento capitolino, l'effetto di quanto offerto da
Emapi è assai rilevante: a fronte, infatti, di un numero di 60
prestazioni del costo di 46 milioni "l'impatto sociale è di 102
milioni in un anno", ossia di "2,3 euro per ogni euro
investito". In particolare, si specifica nell'indagine, "agli
iscritti va il 79% dell'impatto, ma i benefici generati si
estendono anche ad altri soggetti: in particolare, alla
collettività va il 10% dell'impatto grazie, ad esempio, al
risparmio di costi di gestione delle liste di attesa, o dei
costi evitati legati agli effetti della prevenzione" rispetto
alle malattie che potrebbero insorgere.
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