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>>>ANSA/ Putin blinda Sochi con missili, droni e esercito

>>>ANSA/ Putin blinda Sochi con missili, droni e esercito

Misure antiterrorismo senza precedenti ad un mese dal via Giochi

MOSCA, 07 gennaio 2014, 17:42

Redazione ANSA

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(di Claudio Salvalaggio) I Giochi invernali di Sochi conquistano un altro record, prima ancora di iniziare: saranno non solo i più costosi (oltre 50 miliardi di dollari), ma anche i più blindati della storia olimpica. Oggi infatti, ad un mese esatto dall'inaugurazione, sono scattate misure di sicurezza senza precedenti per il più grande evento internazionale organizzato dalla Russia dopo la caduta dell'Urss: quasi 40 mila tra agenti e soldati in allerta da combattimento, zone off limits intorno a Sochi, area a circolazione strettamente limitata vicino ai siti olimpici e sul Mar Nero, sorveglianza satellitare, decine di droni e persino sistemi di difesa anti aerea Pantsir-S, ultima generazione di missili aria-terra. Un imponente dispositivo di sicurezza coordinato dal potente Fsb - i servizi segreti russi un tempo guidati da Putin - che potrà intercettare tutte le comunicazioni telefoniche e su internet. 'Wargames', li ha ribattezzati qualcuno, anche se in Russia ormai tutti la chiamano 'Olimpiada Vladimirovna', le Olimpiadi di Putin, vero artefice di quella che dovrebbe diventare una vetrina del suo potere e della rinascita russa. Misure simili non erano state prese neppure a Pechino e a Londra. Ma i prossimo Giochi si disputeranno a due passi dal minaccioso Caucaso del Nord, serbatoio di un terrorismo islamico separatista e sempre più 'internazionalista', come attesta la presenza di ribelli ceceni in Siria. La candidatura lanciata personalmente dal leader del Cremlino nel 2007 voleva essere una sfida per mostrare al mondo un Caucaso domato e pacificato dopo le due sanguinose guerre cecene. Ma se il suo luogotenente Kadyrov ha imposto la 'pax putiniana' a Grozny, i guerriglieri si sono riorganizzati nelle repubbliche vicine, dal Daghestan all'Inguscezia, sotto la guida di Doku Umarov, che la scorsa estate ha invitato a colpire "con tutti i mezzi" i Giochi organizzati "sopra i resti dei nostri antenati". Il duplice attentato kamikaze di fine anno a Volgograd, l'ex Stalingrado, a circa 600 km da Sochi, è suonato come un primo monito sinistro. Ecco quindi che da oggi al 23 marzo, una settimana dopo la fine dei Giochi paraolimpici, tutta l'area interessata dalla kermesse sportiva sarà praticamente militarizzata. La polizia controllerà tutte le vie d'accesso a Sochi, località balneare di 350 mila abitanti, lasciando passare solo auto e camion registrati localmente e con uno speciale accredito esposto sul parabrezza: per ora hanno ottenuto l'autorizzazione ad entrare solo 12 mila veicoli, che in città avranno a disposizione 'vie olimpiche' riservate: 3000 per la fornitura di beni di prima necessità e 9000 per accedere ai siti olimpici. Ci sarà poi una 'zona controllata' vicina alle infrastrutture sportive, con accesso limitato alle persone munite di biglietti e documento di identità. Ancora da definire invece l'area speciale per le proteste, che richiederanno comunque un'autorizzazione delle autorità: è il compromesso concesso da Putin per rispettare i valori olimpici. Quanto alla controversa legge contro la propaganda gay, il presidente ha garantito che non vi saranno discriminazioni di alcun tipo. Ma quello dei diritti umani, dopo la minaccia terroristica, è il terreno dove Putin rischia maggiormente di veder compromessi in mondovisione i suoi Giochi, nonostante l'amnistia natalizia per le Pussy Riot e gli attivisti di Greenpeace, insieme alla grazia per l'ex patron di Yukos Khodorkovski. Quasi tutti i 'grandi' hanno già dato forfait. Il presidente potrebbe trovarsi da solo in mezzo ad un pubblico di comparse o di sconosciuti, come ieri notte alla messa del Natale ortodosso nella chiesetta vicino al parco olimpico, dove alla sua destra c'era un bambino che indossava un cappello con il leopardo-mascotte delle Olimpiadi di Sochi.

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