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Immigrazione, continuano gli sbarchi. Fermati altri scafisti

Immigrazione, continuano gli sbarchi. Fermati altri scafisti

Arrestato pilota del barcone dei cristiani in mare

CATANIA, 23 aprile 2015, 13:44

Redazione ANSA

ANSACheck

Foto esclusive di Alessandro Di Meo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Foto esclusive di Alessandro Di Meo - RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto esclusive di Alessandro Di Meo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Continuano gli sbarchi in Sicilia: nel porto di Catania è arrivato il pattugliatore Denaro della Guardia di finanza con 220 migranti, comprese 5 donne. Erano stati soccorsi a 40 miglia a nord della Libia su due gommoni di 14 metri che erano anche carichi di taniche di benzina. Intanto la Procura di Siracusa ha disposto il fermo di sei egiziani, di età compresa tra i 21 e i 33 anni, ritenuti gli scafisti dello sbarco di 447 migranti a Augusta intercettati ieri al largo delle coste elleniche.

Arrestato pilota del barcone dei cristiani in mare - Arrestato dalla polizia in Toscana il pilota del barcone in viaggio una settimana fa nel canale di Sicilia, e diretto in Italia, su cui, in una lite per motivi religiosi, sarebbero stati lanciati in mare una decina di migranti cristiani da parte di alcuni musulmani. Il pilota, un senegalese di 26 anni, si stava confondendo con immigrati ospitati in una struttura di accoglienza a Foiano della Chiana (Arezzo). L'uomo sarebbe stato riconosciuto come lo scafista di quel natante di fortuna.

Il 26enne arrestato dalla squadra mobile di Arezzo si chiama Shea Cheiko ma ha fornito vari alias, tra cui Seckou Diop. Aveva eluso i controlli confondendosi con i migranti che, dopo la prima accoglienza, erano stati smistati a Foiano. Il gip di Palermo Guglielmo Nicastro aveva convalidato nei giorni scorsi i fermi di tutti e 14 gli extracomunitari finiti in cella con l'accusa di aver aggredito e ucciso i migranti. Il giudice, accogliendo la richiesta della procura palermitana, aveva disposto per tutti la custodia cautelare in carcere. L'indagine, condotta dalla polizia e coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi e dall'aggiunto Maurizio Scalia, ha preso il via dalla testimonianza dei superstiti che hanno riconosciuto nei 14 fermati i musulmani autori dell'aggressione e dell'omicidio del gruppo di cristiani che viaggiava sull'imbarcazione.

Il barcone era stato soccorso dalla nave 'Ellensborg'. Il 26enne arrestato in Toscana, secondo gli elementi a disposizione della squadra mobile di Arezzo, sarebbe stato proprio il conducente del barcone dove avvenne la lite. Anche lui è di religione musulmana. Da chiarire se fosse stato pronto a tornare in Africa per compiere altri viaggi, oppure se aveva pagato il proprio viaggio offrendosi come 'scafista'. Attualmente il 26enne si trova in carcere a disposizione del sostituto procuratore aretino Julia Maggiore.
   
In 447 sbarcano a Augusta, fermati 6 scafisti - Sei presunti scafisti, ritenuti i componenti l'equipaggio di un peschereccio intercettato al largo della Grecia con a bordo 447 migranti, sbarcati a Augusta, sono stati fermati su disposizione della Procura di Siracusa. Sono tutti egiziani di età compresa tra i 21 e i 33 anni. Nei loro confronti il procuratore Francesco Paolo Giordano ipotizza il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. All'operazione di soccorso hanno partecipato motovedette della guardia costiera e le navi 'Bettica' e 'Spiga' della marina militare. Il peschereccio, di colore giallo e con la scritta 'Elomdaelhmchry' e la sigla P.S. (Port Said) 254, era lungo 30 metro e possedeva un motore entrobordo. Proveniva dalle coste egiziane ed è stato intercettato mentre era in navigazione nel Mare mediterraneo Orientale, all'altezza delle coste elleniche, con direzione rotta ovest. Le indagini sono state svolte dal Gruppo interforze di contrasto alla immigrazione clandestina della Procura della Repubblica (Gicic), costituito da ufficiali di polizia giudiziaria di polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza di Siracusa e Augusta e guardia costiera di Augusta, e coordinato dal sostituto commissario della polizia di Stato Carlo Parini.

 

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