Sono state complessivamente 22 le operazioni di soccorso effettuate nella giornata di ieri, al largo delle coste libiche, sotto il coordinamento del Centro Nazionale di Soccorso della Guardia Costiera. E' di 4.243 il numero dei migranti tratti in salvo da 9 barconi e 13 gommoni. Da uno di questi ultimi la nave Fenice della Marina Militare ha recuperato 17 vittime. Nelle operazioni sono state impegnate anche navi della Guardia di Finanza, delle Marine Militari irlandese e tedesca, delle unità inquadrate nel dispositivo Triton e alcuni mercantili del Centro Nazionale di Soccorso.
In 1.000 su nave Spica, diretta verso Pozzallo - Nave Spica della Marina Militare, che avrebbe dovuto attraccare a Catania, starebbe facendo rotta verso il primo porto utile, quello di Pozzallo, nel Ragusano. A bordo ci sarebbero un migliaio di migranti, quasi tutti eritrei, compresi circa 200 minorenni. Nell'infrastruttura iblea sono già stati attivati i servizi di accoglienza. Secondo quanto si è appreso la metà degli extracomunitari sarà trasferita fuori dall'isola, il resto sarà ospitata in strutture siciliane. Avviate anche le indagini da parte della polizia di Stato: funzionari della squadra mobile della Questura sono in contatto con militari della marina per visionare, insieme, foto e video dei soccorsi, per tentare di ottenere elementi utili all'identificazione di eventuali scafisti.
A Cagliari nave con 900 migranti - Arriverà intorno alle 14,30 e approderà al molo rinfusa al Porto canale di Cagliari la nave militare Hassen battente bandiera tedesca con a bordo poco meno di 900 migranti soccorsi a largo della coste libiche. I migranti viaggiavano a bordo di un barcone e sei gommoni in balia delle onde. In Prefettura questa mattina si è tenuta una riunione operativa e in Questura è in corso un tavolo tecnico a cui stanno partecipando carabinieri, polizia locale, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Guardia costiera, vigili del fuoco e tutte le associazioni coinvolte e gli enti coinvolti. I migranti, una volta effettuate le visite mediche e terminate le operazioni di riconoscimento, saranno trasferiti nelle varie strutture ricettive presenti in Sardegna.
A Palermo 410 salvati in Canale Sicilia - Sono 410 i migranti sbarcati nel porto di Palermo, soccorsi nel Canale di Sicilia nelle ore scorse e giunti a bordo di una nave irlandese. La maggior parte di loro proviene da Siria, Eritrea, Sudan, Gambia e Nigeria. Numerosi i nuclei familiari, per lo più siriani, con a seguito bambini in tenera età e qualcuno addirittura in fasce. Ad accoglierli al porto la task force, coordinata da Prefettura, insieme a Caritas Palermo, Croce rossa italiana, comune, Protezione civile, Asp e forze dell'ordine. I volontari e operatori Caritas hanno fornito la primissima accoglienza al porto, fornendo cibo, acqua e scarpe ai profughi appena sbarcati dalla nave. Ottanta i migranti, in maggioranza famiglie siriane, che saranno ospitati nel centro di prima accoglienza di Giacalone, dove resteranno fino a lunedì, quando poi verranno trasferiti. "Anche questa volta riapriremo uno dei nostri centri per l'emergenza, così da dare un riparo momentaneo a quelle famiglie che, venute dalla Siria e in fuga dalla guerra, hanno bisogno di trovare ristoro per poi proseguire il loro viaggio - spiega Nadia Sabatino, responsabile dell'area Immigrazione della Caritas -. Ad un anno dalla nostre prime esperienze nel sistema degli sbarchi, abbiamo messo a punto regole e ruoli per migliorare il nostro stile di accoglienza".
Nave inglese sbarca 747 profughi a Taranto - La nave militare inglese 'Bulwark' ha attraccato al molo San Cataldo del porto mercantile di Taranto per lo sbarco di 747 migranti salvati nelle ultime ore in mare nello stretto di Sicilia. Si tratta, in particolare, di 84 donne, 633 uomini e 30 minori, di cui 11 bambini non accompagnati. Il Comune ha messo a disposizione dei migranti viveri, acqua e beni di prima necessità. Sul posto, sono intervenuti i vigili urbani, i volontari della Protezione Civile, i sanitari del 118 e la Croce Rossa. Su disposizione della Prefettura, dopo le procedure di identificazione e gli accertamenti sanitari nel presidio medico avanzato, la maggioranza dei profughi ha lasciato Taranto per raggiungere con i bus altre località del nord Italia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA