Sono state quattro le frane che hanno interessato l'area dolomitica veneta con il temporale della notte scorsa (FOTO). A renderlo noto è l'assessore veneto alla Protezione civile Diego Bottacin. Quella del Ru Secco, a San Vito di Cadore, che ha causato tre vittime, tra le quali una ragazzina, dalle pendici del Pelmo è scesa fino al torrente Boite che attraversa l'ampezzano. Di minore intensità, anche perché contenuta dalle opere realizzate dopo altri episodi avvenuti in passato, di cui uno costato la vita a due persone nel 2009, quella di Cancia e una minore in località Peaio nel comune di Vodo di Cadore. Secondo l'assessore, in attesa che si abbiano le prime stime ufficiali, le frane scese dall'Antelao hanno portato a valle decine di migliaia di metri cubi tra roccia, ghiaia e fango con un fronte non particolarmente esteso ma ad altissima velocità e violenza. La quarta frana ha riguardato la Grava Secca, nella zona di Auronzo, in un tratto noto per questi fenomeni e da sempre tenuto sotto controllo. Tutta la viabilità è stata ripristinata ed è regolare mentre continuano i controlli sulle zone a rischio come era già in corso dopo alcuni distacchi avvenuti nei giorni scorsi e che avevano portato ad isolare, anche in quelle occasioni, la strada per Cortina d'Ampezzo
La strada statale 51 'di Alemagna', che collega la pianura a Cortina d'Ampezzo (Belluno) rimasta interrotta per una frana che ha ucciso tre persone, è stata riaperta al transito. In particolare, la riapertura è avvenuta poco dopo la mezzanotte e dalle prime ore di questa mattina l'Anas, che ne dà notizia, ha eliminato anche il presidio fisso di assistenza alla viabilità poiché la circolazione è ritornata regolare. Alle ore 21.00 circa si è verificata un fortissimo temporale sul medio corso del Boite, che ha provocato la contemporanea attivazione di tre colate detritiche di grandi dimensioni che hanno variamente coinvolto la Ss 51. In particolare, in corrispondenza della frana di Borca di Cadore la movimentazione della colata detritica del monte Antelao ha fatto scattare il sistema di allarme e la connessa procedura di protezione civile, con interdizione automatica del traffico mediante semaforo sulla statale '51' e la viabilità è rimasta chiusa per circa 50 minuti. Inoltre, in corrispondenza del Ponte sul Rio Rudan nel comune di Vodo di Cadore, si è verificata una colata detritica di circa 50mila metri cubi che è stata contenuta dalle opere di protezione realizzate dai Servizi forestali regionali e dalle arginature e dai rinforzi strutturali predisposti dall'Anas. Infine, Anas comunica che per consentire una maggiore fluidità della circolazione nella zona del Cadore a partire dalle 16.00 di oggi sarà ripristinato il transito sul ponte Cadore, dove erano in corso lavori programmati di manutenzione straordinaria e vigeva un restringimento di carreggiata