Oltre 15 milioni di elettori sono chiamati alle urne lunedì in Sri Lanka per rinnovare il parlamento di Colombo.
In lizza ci sono 6.500 candidati di oltre 500 gruppi politici, ma tutta l'attenzione è sul duello tra il presidente Maitripala Sirisena e il suo compagno di partito Mahinda Rajapaksa, uomo forte di Colombo e artefice della vittoria contro le Tigri Tamil.
Il 69enne Rajapaksa ha perso la presidenza nelle elezioni anticipate di gennaio, vinte dal ministro ribelle Sirisena grazie al sostegno dei partiti dell'opposizione e dei tamil.
Adesso vuole tornare al potere, candidandosi a guidare come primo ministro il governo che uscirà dal responso elettorale di oggi.
Ma Sirisena, che è capo del partito di maggioranza, lo Sri Lanka Freedom Party, ha messo il veto sulla nomina del rivale. In gioco ci sono diversi interessi economici, perché il governo di unità nazionale guidato del premier uscente Ranil Wikremasinghe, leader dell'Opposizione laica, ha bloccato progetti di infrastrutture finanziati dalla Cina.
Rajapaksa, criticato da molti per il suo regime nepotista e autoritario, ha già detto che, se tornerà al potere, farà ripartire il piano di opere pubbliche.
La campagna elettorale è stata caratterizzata da violenze, compresi 4 omicidi, soprattutto nel nord e nord est dell'isola, dove vive la minoranza tamil. Le urne chiudono alle 16 di lunedì ora locale, le 12:30 in Italia. Martedì si sapranno i risultati.
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