Tensione con i giornalisti durante la messa in suffragio di Vittorio Casamonica i cui funerali show hanno lasciato una scia di polemiche a Roma. Quando i cronisti si sono avvicinati per fare domande si è creata un po' di ressa e c'e' stato qualche spintone da parte dei parenti. "Non provocate, rispettateci, ormai avete visto tutto, fatela finita", hanno detto alcuni ai giornalisti. Subito sono intervenuti gli agenti in borghese per ristabilire l'ordine. Il parroco difende la funzione: 'E' stata normale messa, mio dovere pregare'.
Parenti: 'Non siamo né l'Isis né mafiosi, vogliamo rispetto'
"Non è mafia. Noi non facciamo la guerra. Siamo pacifisti. Noi buttiamo fiori mica le bombe come l'Isis. Ci siamo rimasti male perché non ci rispettano". Non ci sta Egidia Casamonica, nipote di Vittorio, il boss del clan i cui funerali show, celebrati la scorsa settimana a Roma, e prima dell'inizio della messa in suffragio di suo zio allontana da lei e dalla sua famiglia l'etichetta di mafiosi. "Se ci sono giornalisti ci fanno diventare più importanti. Siamo famosi, più importanti dei vip". Così Egidia Casamonica, nipote di Vittorio, prima di partecipare alla messa in suffragio dello zio i cui funerali show sono stati celebrati la settimana scorsa a Roma. Davanti la chiesa a Casal Morena, dove si sta svolgendo la funzione religiosa, c'è un nutrito gruppo di giornalisti.
"In chiesa sono stati bravissimi tutti. Hanno fatto la comunione, sono venuti poi a ringraziare". Così don Francesco Fissore, parroco della chiesa San Girolamo Emiliani a Casal Morena dove oggi si è svolta la messa in suffragio di Vittorio Casamonica. "I Casamonica vengono regolarmente in chiesa quando ci sono le messe per i loro defunti - aggiunge - Sono due anni che io sono qua. Li conosco, li vedo ma nulla più. Non ho mai avuto il minimo problema con loro". E a chi gli chiede se quella di oggi fosse stata una messa particolare risponde: "Ho seguito il Vangelo di oggi. Non ho fatto una messa per i defunti. Oggi c'erano delle letture molto dure. Il Vangelo diceva 'Guai a voi, scribi e farisei ipocriti' che fuori siete belli e dentro avete il marciume. L'ipocrisia dei farisei era quella di apparire belli e bravi e poi così non era. Il Vangelo di oggi era per tutti, a partire da me".
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