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Pedofilia: giudici, difficile credere cardinale Pell non sapesse abusi Ridsdale

Pedofilia: giudici, difficile credere cardinale Pell non sapesse abusi Ridsdale

Ieri l'appello del produttore di 'Spotlight' sugli abusi. "Questo premio dà voce ai sopravvissuti. Una voce che arriverà al Vaticano"

01 marzo 2016, 05:51

Redazione ANSA

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Una vittima con una maglia che lo mostra da piccolo © ANSA/AP

Una vittima con una maglia che lo mostra da piccolo © ANSA/AP
Una vittima con una maglia che lo mostra da piccolo © ANSA/AP

Come poteva non sapere che il prete pedofilo seriale Gerald Ridsdale commetteva abusi sessuali a ragazzini mentre lavorava al suo fianco nella diocesi di Ballarat, dove è stato viceparroco fra il 1973 e il 1983? E' stato il tema dominante del secondo giorno di deposizione del cardinale George Pell, già arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney e ora prefetto degli Affari economici del Vaticano, in videoconferenza da Roma davanti alla Commissione d'inchiesta sulle risposte delle istituzioni agli abusi sessuali a minori negli anni 1970 e 1980. La puntigliosa legale della Commissione in seduta a Ballarat, Gail Furness, si è concentrata sul ruolo di Pell come consultore dell'allora vescovo di Ballarat, Ronald Mulkearns, a cui lo stesso Pell ieri ha attribuito la responsabilità di aver trasferito da una parrocchia all'altra Ridsdale, che ha continuato a commettere innumerevoli abusi e ora è in carcere per scontare 138 reati ai danni di 53 vittime. Diverse domande di Furness e dello stesso presidente della Commissione, giudice Peter McClellan, si sono concentrate su una riunione di consultori presieduta dal vescovo Mulkearns nel 1982, a cui Pell era presente. Secondo documenti della Commissione a quel tempo il vescovo e la maggioranza dei consultori sapevano degli abusi di Ridsdale, che continuavano sin dagli anni 1960. E a quella riunione decisero di trasferirlo a un'altra parrocchia per la sesta volta. Pell sostiene che nonostante la conoscenza diffusa degli abusi di Ridsdale, nessuno glielo aveva detto e non l'aveva sentito dire. Ha poi suscitato sussulti fra i cittadini di Ballarat che lo seguivano dalla biblioteca cittadina, quando ha detto quella degli innumerevoli abusi commessi da Ridsdale, era "una storia triste ma non era di grande interesse per me". Alla domanda se accettava responsabilità per i trasferimenti del prete da una parrocchia all'altra, invece di rimuoverlo dalla Chiesa e di denunciarlo alla polizia, Pell ha risposto di no. La Furness ha definito "non plausibile" che Pell non sapesse che le accuse di pedofilia verso Ridsdale erano la ragione per cui era necessario allontanarlo. La testimonianza del cardinale, dalle 8 alle 12 in Australia e dalle 22 del giorno prima fino alle 2 a Roma, è prevista per altri due o tre giorni. Alla deposizione assistono di persona 14 vittime e loro sostenitori, il cui viaggio è finanziato da una raccolta fondi che ha superato l'equivalente di 130 mila euro.

Ieri dopo la vittoria di Spotlight come miglior film agli Oscar il produttore ha sottolineato: "Questo premio dà voce ai sopravvissuti. Una voce che arriverà al Vaticano. Papa Francesco, è arrivato il momento di proteggere i bambini". Così Michael Sugar, il produttore del film premio Oscar "Spotlight", durante il discorso di ringraziamento al Dolby Teathre di Los Angeles dopo aver ricevuto la statuetta.

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