"Non sono un terrorista, non so nulla di terrorismo e neppure di documenti falsi": è quanto ha ripetuto a chi ha potuto avvicinarlo nel carcere salernitano di Fuorni l'algerino Djamal Eddine Ouali, arrestato sabato scorso dalla polizia a Bellizzi (Salerno) in esecuzione di un mandato di cattura internazionale emesso dalla magistratura belga.
L'algerino arrestato sabato dalla Polizia a Bellizzi (Salerno), comparirà il 1 aprile dinanzi ai giudici della Corte d'Appello di Salerno che dovranno decidere sulla sua estradizione in Belgio. Ieri mattina nel carcere di Fuorni, a Salerno, si è svolta l''udienza di convalida del fermo. Dinanzi al giudice della Corte d'Appello di Salerno, Claudio Tringali, difeso dall'avvocato Gerardo Cembalo, Ouali si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il fermo è stato convalidato e per il momento l' algerino resta in isolamento.
Il 40 enne algerino, sul cui capo pendeva dal 6 gennaio scorso un ordine di arresto internazionale, emesso dall'autorità giudiziaria del Belgio, è ritenuto tra i fiancheggiatori dei terroristi di Francia e Belgio. L' uomo avrebbe fatto parte di un' organizzazione di falsari che avrebbero fornito ai terroristi i documenti contraffatti. Ouali negli ultimi tempi viveva nel piccolo centro ad una trentina di chilometri da Salerno assieme alla moglie, che è incinta e che si era recata in questura per chiedere un permesso di soggiorno per motivi di salute. Essere incinta, infatti, consente ad una donna di ottenere il permesso di soggiorno valido fino al terzo emse di età del bambino. Così, per assistere la moglie durante la gravidanza, anche Ouali si è recato nei giorni scorsi all'ufficio immigrazione della questura per chiedere il permesso di soggiorno.
Il volto del 40 enne algerino non è passato inosservato ai poliziotti dell' Ufficio che, dopo una serie di comparazioni di foto, hanno individuato in Ouali l' uomo ricercato dalle autorità del Belgio. Ieri pomeriggio il blitz a Bellizzi, piccolo centro ad una trentina di chilometri da Salerno. Ouali era ad una fermata degli autobus in via Roma, nei pressi della Chiesa del Sacro Cuore, quando sono entrati in azione gli agenti della Digos di Salerno. Non ha avuto neppure il tempo di chiedere spiegazioni che si è visto immobilizzare dai poliziotti. E' stato il dirigente della Digos, Luigi Amato, ad ammanettarlo. Con gli agenti della Digos e dell'ufficio Immigrazione si è complimentato il questore di Salerno Alfredo Anzalone. "C'è stata maggiore attenzione dopo segnalazioni giunte al Capo della Polizia e sulla base delle direttive del ministero degli Interni - ha detto Anzalone - Eddin era irreperibile, ma lo abbiamo trovato". Il questore ha poi assicurato che la polizia "non sta cercando alcun complice" dell'algerino nel salernitano.
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