Quote societarie, fabbricati, terreni, rapporti finanziari e anche un villaggio turistico per un valore complessivo di 217 milioni sono stati confiscati dalla Guardia di finanza all'imprenditore Antonio Cuppari, attualmente ai domiciliari e condannato a 10 anni di reclusione per associazione mafiosa in quanto ritenuto legato alla cosca Morabito di Africo.
Alla confisca dei beni, tra la Calabria e il Lazio, hanno proceduto i finanzieri del comando di Reggio Calabria e dello Scico, coordinati dalla procura di Reggio.
Tra i beni confiscati anche il villaggio turistico
'Gioiello del Mare' di Brancaleone. Gli accertamenti della Gdf
hanno consentito di portare alla luce una discordanza tra il
patrimonio direttamente o indirettamente a sua disposizione ed
il reddito dichiarato. Secondo l'accusa, Cuppari conduceva i
suoi affari "in totale dipendenza delle scelte, alleanze ed
interessi del clan Morabito a cui faceva riferimento" che
"deteneva di fatto una quota occulta di potere decisionale".
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