Raffaele Marra, 44 anni, dirigente del Comune di Roma arrestato oggi con l'accusa di corruzione, è considerato un fedelissimo della sindaca Virginia Raggi ma è inviso a parte del M5S romano e nazionale a causa del suo passato politico. Solo pochi mesi fa era stato al centro di una bufera: la scelta di Marra, dirigente del Comune, come vice capo di gabinetto della sindaca era stata infatti molto contestata dentro il M5S per le passate esperienze del dirigente con la governatrice della Regione Lazio Renata Polverini e con il sindaco della capitale Gianni Alemanno. Marra è stato anche dirigente della polizia municipale.
I rapporti con Virginia Raggi si consolidano nella precedente consiliatura, quando il Movimento Cinque Stelle con i suoi quattro consiglieri era all'opposizione del Pd. La sindaca pentastellata quando entra in Campidoglio lo vuole subito con sé affidandogli il delicato compito di vicecapo di Gabinetto vicario quando il capo di gabinetto era Daniele Frongia (ora vicesindaco). Dopo alcune polemiche sul suo passato che agitano lo stesso M5S, Raggi gli toglie le funzioni vicarie lasciandolo per un periodo solo vice capo di gabinetto. I mal di pancia nel movimento non si arrestano, tanto che la deputata del M5S Roberta Lombardi in post infuocato lo definisce "il virus che ha infettato il Movimento".
A seguito delle polemiche Marra è stato quindi ricollocato altrove, alla guida del Dipartimento Organizzazione e Risorse umane del Campidoglio, che si occupa dei circa 24 mila dipendenti del Campidoglio, fino a 60 mila comprese le aziende partecipate da Roma Capitale. Come dirigente di ruolo del Campidoglio Marra aveva nel 2015 un compenso di 114.400 euro, secondo il sito del Comune.
Ma non è tutto. L'Authority anticorruzione (Anac) e la procura di Roma indagano sulla nomina alla direzione turismo del Campidoglio di Renato Marra, fratello di Raffaele. E' l'effetto di un esposto presentato il 14 novembre dall'associazione dei consumatori Codacons, che chiedeva di accertare la possibile violazione dell'articolo 7 del codice di comportamento dei dipendenti pubblici, in vigore dal 2013 ('il dipendente si astiene dal partecipare all'adozione di decisioni o ad attivita' che possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo grado'), ma anche responsabilita' penalmente rilevanti quali il reato di abuso di ufficio.
Inoltre un'inchiesta del settimanale L'Espresso ha svelato suoi presunti legami impropri in passato con alcuni costruttori, dai quali avrebbe ricavato vantaggi. Accuse sempre smentite su tutta la linea da Raffaele Marra, che ha annunciato querele. Una spina nel fianco per Raggi, dopo il caso Muraro.
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