La spesa degli italiani per il gioco nel
2016 è stata pari a circa 19 miliardi di euro (in termini di Pil
è poco meno dell'1%), da non confondersi con i 96 mld della
"raccolta" (ovvero l'insieme delle puntate, mentre la "spesa" si
ottiene sottraendo dall'ammontare della raccolta annua il totale
delle vincite del periodo corrispondente). E' quanto precisano i
Monopoli (Adm), spiegando che sempre nel 2016, le vincite sono
ammontate a circa 77 mld e ribadendo che la "spesa, in altri
termini, corrisponde a quanto la collettività dei giocatori
perde nel periodo di riferimento. Un ammontare così elevato di
vincite, la maggior parte di importo non elevato, tende a
ripartirsi tra una moltitudine di vincitori". L'intervento
dell'Agenzia Dogane e Monopoli è stato fatto in "riferimento
alle inesattezze che caratterizzano talvolta i dati oggetto di
commento relativi al gioco legale". La spesa è ripartita tra i
10 mld di entrate erariali e i 9 mld dei ricavi complessivi
della filiera commerciale, spese e tasse comprese.
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