Intelligence, prevenzione e controllo del territorio, anche se al momento non sono emersi collegamenti tra l'attentato di Stoccolma e il nostro paese. L'attentato nella capitale svedese riporta l'Italia a dover fare i conti con una minaccia sempre più difficile da decifrare, con i camion e le auto trasformati in arma da chi vuole seminare il terrore.
Uno scenario già visto sulla promenade di Nizza, al mercato di Natale di Berlino e sul ponte di Westminster a Londra. L'attenzione "continua ad essere alta" si ribadisce al Viminale al termine della riunione straordinaria del Comitato di analisi strategica antiterrorismo (Casa) presieduta dal capo della Polizia Franco Gabrielli. Un incontro per fare il punto e analizzare le informazioni provenienti dalla Svezia ma, soprattutto, per ribadire la necessità di sensibilizzare al massimo tutti gli apparati di intelligence e antiterrorismo e tutti i servizi per il controllo del territorio.
D'altronde da tempo lo stesso ministro dell'Interno Marco Minniti va ripetendo che la minaccia è "sempre più imprevedibile" ed è dunque quasi impossibile riuscire ad intercettare progetti e azioni che, proprio per le modalità di attuazione, richiedono quasi sempre una pianificazione minima se non nulla. Anche oggi lo ha ribadito: "siamo dentro una fase complicata. Abbiamo di fronte una minaccia terroristica ad altra imprevedibilità. Si ruba il camion e con quel camion si ammazzano cittadini inermi". Parole identiche a quelle del presidente del Copasir Giacomo Stucchi: "siamo ben consapevoli di trovarci di fronte ad una minaccia multiforme e imprevedibile". Ecco perché la prevenzione e il controllo del territorio sono le uniche armi a disposizione, anche se spuntate di fronte ad un gesto estemporaneo.
Le misure possibili sono già state messe in campo da mesi. E nei prossimi giorni, inoltre, verranno rivisti ulteriormente i piani di controllo in vista della Pasqua: verranno riqualificati gli obiettivi sensibili proprio in vista delle celebrazioni previste. Dunque massima attenzione al Vaticano e ai luoghi di culto cattolici ma, anche, a tutte quelle aree dove è previsto un grande afflusso di persone. Si chiederà inoltre una verifica puntuale delle condizioni di sicurezza su chiese e luoghi di culto, mercati e centri commerciali, mete frequentate dai turisti, valutando la possibilità di attuare misure di difesa passive, vale a dire barriere che impediscano l'accesso a auto e camion alle aree interessate. Spetta ai comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica locali individuare gli obiettivi e disporre le eventuali misure di protezione. E' possibile inoltre che in particolari occasioni a rischio, si decida di vietare completamente la circolazione ai camion, come accaduto in occasione delle celebrazioni per i Trattati di Roma.
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