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Fedeli, sì a smartphone in classe, sono un aiuto

Fedeli, sì a smartphone in classe, sono un aiuto

'Subito una commissione per stabilire come usarli'

12 settembre 2017, 09:59

Redazione ANSA

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foto archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

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 "Li vedo e li frequento, i ragazzi. E so che non si può continuare a separare il loro mondo, quello fuori, dal mondo della scuola", per questo "da venerdì prossimo una commissione ministeriale s'insedierà per costruire le linee guida dell'utilizzo dello smartphone in aula. Entro breve tempo avrò le risposte e le passerò con una circolare agli istituti". Lo annuncia a Repubblica la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli sottolineando che il telefonino è "uno strumento che facilita l'apprendimento".

Si tratta di "una straordinaria opportunità", spiega, "che deve essere governata. Se lasci un ragazzo solo con un tablet in mano è probabile che non impari nulla, che s'imbatta in fake news e scopra il cyberbullismo. Questo vale anche a casa. Se guidato da un insegnante preparato, e da genitori consapevoli, quel ragazzo può imparare cose importanti attraverso un media che gli è familiare: internet. Quello che autorizzeremo non sarà un telefono con cui gli studenti si faranno i fatti loro, sarà un nuovo strumento didattico", precisa. "Voglio studenti preparati. Ma c'è chi apprende in tre minuti e chi in una settimana: la scuola deve farsene carico e cercare di portare avanti tutta la classe. L'esame di Terza media sarà più leggero, non più facile".

Quanto all'inizio dell'anno scolastico, la ministra dice di non aver ricevuto segnalazioni negative. "Tutte le cattedre sono state assegnate, 720 mila insegnanti di ruolo e 85 mila supplenti. Sono ancora troppi, ma l'anno scorso erano oltre centomila e in questa stagione saranno certi da settembre a giugno". Il contratto della scuola e gli scatti d'anzianità per i docenti universitari? "Entro metà dicembre chiudiamo uno e l'altro, con la Legge di bilancio", assicura Fedeli.

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