Un finanziamento solo ipotizzato di diecimila sterline per la sua tesi di dottorato sul sindacato degli ambulanti del Cairo, che potrebbe aver messo nei guai Giulio Regeni, il ricercatore friulano torturato e ucciso in Egitto a gennaio del 2016. E' tra gli aspetti che la procura di Roma vuole approfondire dopo il sequestro del pc e dello smartphone della tutor di Regeni a Cambridge, la professoressa Maha Abdelrahman, che avrebbe suggerito al giovane di chiedere fondi alla fondazione britannica Antipode. Gli investigatori lavorano sulla testimonianza della docente, sentita martedì in Inghilterra, la cui casa e ufficio sono poi stati perquisiti.
Lo storico ateneo inglese ha assicurato che Abdelrahman "coopera in pieno", ha risposto a tutte le domande e "consegnato volontariamente" tutto il materiale richiesto. Cambridge inoltre intitolerà una borsa di studio a Regeni per onorarne la memoria. Abdelrahman, sociologa egiziana, dal 2007 a Cambridge, non é indagata, ma ha detto molti 'non so, non ricordo' ai pm romani. Inoltre sostiene che fu Regeni a scegliere il tema della tesi.
La Fondazione Antipode risponde che "non ha richiesto né ricevuto" fondi, scrive Andrew Kent, Editorial Office Manager. "Nonostante i nostri migliori sforzi per chiarire e fornire piena cooperazione agli investigatori - si legge nella mail in inglese -, ci sono stati alcuni resoconti ingannevoli sui mezzi di informazione riguardanti il rapporto tra Giulio Regeni e la Fondazione Antipode". "E' un caso tragico - conclude Kent -, i nostri pensieri vanno alla famiglia e agli amici di Giulio". Secondo alcuni quotidiani italiani, la semplice ipotetica disponibilità di 10 mila sterline avrebbe attirato l'interesse del capo del sindacato degli ambulanti, Mohamed Abdallah, che poi segnalò Regeni all'intelligence egiziana, di cui era un informatore.
Lo accusò di essere una spia e la somma potrebbe essere stata scambiata dalla sicurezza del regime per un finanziamento all'opposizione, segnando il destino del giovane. Diecimila sterline é da alcuni anni almeno l'importo massimo erogato da Antipode per determinati progetti di ricerca. "Incoraggiamo iniziative che siano avventurose - si legge sul sito della Fondazione -, che esplorino e vadano oltre i confini della pratica accademica stabilita". Dal 2014 in poi non risulta online alcun progetto finanziato legato a Regeni. Abdelrahman, coordinatrice dei progetti di ricerca in Egitto e in altri Paesi, non si era presentata alla convocazione a Roma. Non ha mai parlato del caso Regeni pubblicamente, ricorda la stampa inglese. Il mistero é perché non ricordi tante cose.
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