Il 5 dicembre del 2015, di notte,
in sella ad una moto rubata, scappò all'alt dei carabinieri e
pochi attimi dopo uscì fuori strada provocando la morte della
passeggera che era con lui e non indossava il casco. Con
l'accusa di omicidio volontario il gup del Tribunale di Bologna,
Domenico Pansa, ha condannato Abderrahman Jammoua, marocchino
35enne, alla pena di 15 anni per aver causato il decesso di
Benedetta Carrà, 29 anni, impiegata all'Unipol con cui aveva una
relazione, madre di un bimbo di otto. Il pm Francesco Caleca
aveva chiesto 22 anni per l'imputato. L'incidente avvenne ad
Altedo di Malalbergo, nel Bolognese.
Quando i militari raggiunsero la moto, dopo aver visto la
caduta, Abderrahman Jammoua scappò tra i campi, ma fu
rintracciato e arrestato il pomeriggio dopo. Il Tribunale del
Riesame, su richiesta dell'avvocato Fabio Loscerbo, lo scarcerò
derubricando il reato in omicidio colposo e il ragazzo venne
anche rimpatriato. Il 35enne è tornato in Italia per il
processo, in abbreviato.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA