"Come facciamo a cacciare
Salvini?": la domanda finisce sul quaderno di un bimbo di prima
media di una piccola scuola del Bolognese e scoppia la polemica,
sollevata da post di genitori sui social e cavalcata dalla Lega
provinciale che parla di fatto "inaccettabile". Ma il caso,
sottolinea all'ANSA il direttore generale dell'Ufficio
scolastico regionale per l'Emilia-Romagna, Stefano Versari, "non
esiste nemmeno".
Non c'è nessun compito in classe o a casa, precisa Versari,
dato dall'insegnante ai bambini - come denunciato da un
commissario provinciale della Lega - ma un incidente nato da un
esercizio fatto in classe. Un'attività per cui ogni alunno
esprime un desiderio e trascrive sul quaderno quelli degli
altri, per parlarne poi insieme al docente e conoscersi.
"Non ci voglio credere - commenta il vicepremier Matteo
Salvini - e, infatti, andrò fino in fondo per verificare se
siamo di fronte a uno scherzo o a una triste realtà. Scriverò al
ministro della Pubblica Istruzione".
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