Sette anni dopo il naufragio della nave Costa Concordia l'isola del Giglio si propone come modello di 'ripartenza' di un territorio colpito da una tragedia. E' il suggerimento del sindaco dell'isola, Sergio Ortelli, affinché, dice lui stesso, "poter trarre dalla nostra esperienza un insegnamento positivo, applicabile anche in altri contesti. E ovviamente senza con questo dimenticare i 32 morti del naufragio e le sofferenze inferte agli altri passeggeri, alla popolazione e all'ambiente".
Il Giglio oggi ricorda le vittime con una messa, una commemorazione pubblica con il lancio di una corona di alloro in mare, una processione sul molo la sera e poi sirene e campane a distesa alle 21.45, orario dell'urto con gli scogli della nave comandata da Francesco Schettino. Tuttavia, ora che la vicenda sta conoscendo il lato estremo della sua conclusione - sull'isola si è al ripristino ambientale definitivo dei fondali sfregiati dalla nave adagiata e poi dai cantieri, con il ritorno di colonie di posidonie - Ortelli fa un passo avanti e suggerisce un rilancio in chiave costruttiva del disastro: "Vorrei che la nostra esperienza di gigliesi sia messa a disposizione di altre tragedie, di altri eventi avversi che colpiscono altri territori".
In particolare, il primo cittadino sottolinea la capacità "di riscatto del Paese", "di risolvere una vicenda che non era certo semplice, con un danno di immagine globale che poi abbiamo recuperato grazie a tutti gli interventi attuati, dalla messa in sicurezza ambientale, al progetto di parbuckling, allo smantellamento della nave". Ciò "grazie a un rapporto tra il pubblico e il privato che è stato un modello e andrebbe replicato", spiega Ortelli.
"Qui al Giglio il privato da cui è provenuto il danno, cioè Costa Crociere, si è fatta carico di tutto, e il cosiddetto pubblico, gli enti, a partire dal nostro piccolo Comune, travolto dall'emergenza con immediata paralisi amministrativa, ha saputo coordinare e vigilare sugli interventi programmati, che hanno risolto il problema e l'isola ne sta uscendo definitivamente". "Dico questo pensando a luoghi dove avvengono disastri, anche terremoti che però non hanno nessuna causa umana - dice ancora Ortelli -. Credevo che lo stesso metodo venisse usato dopo il crollo di ponte Morandi a Genova. Invece osservo che la grande azienda privata concessionaria è stata messa da parte. Avrebbero invece dovuto agire come abbiamo fatto noi con Costa, mentre il 'pubblico' vigilava su procedure e progetti stabiliti. Così al Giglio la quiete sta tornando dopo la tempesta".
Attesi per le iniziative il capo dipartimento nazionale della Protezione civile Angelo Borrelli, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani. Vedranno un Giglio che è ripartito, che non dimentica ma che guarda avanti, con 13 cantieri pubblici avviati negli ultimi tempi.
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