La salma di Lorenzo Orsetti, il 33enne fiorentino ucciso in combattimento dall'Isis, potrebbe non tornare più in Italia e essere seppellito in Siria. E' quanto spiega il padre, Alessandro Orsetti, venendo a conoscenza delle ultime volontà del figlio dalle milizie curde in cui si era arruolato come volontario.
Intanto il corpo sarebbe stato recuperato. Sono le "voci" riportate dal padre Alessandro, dopo che il cognato aveva parlato al telefono con la Farnesina durante l'assemblea al circolo Arci, nel quartiere di Rifredi a Firenze, organizzata dalla comunità curda in Toscana e dagli amici di Lorenzo per decidere le manifestazioni in suo ricordo. Sempre secondo quanto raccolto da Alessandro Orsetti, "i compagni curdi lo avrebbero riconosciuto".
"Lorenzo non si accontentava delle vie di mezzo, dei compromessi e o delle banalità. Ha fatto una scelta coraggiosa, qualcuno può non condividere, ma era una scelta libera, non era pagato da nessuno, non era un mercenario", ha raccontato il padre. "Invito ognuno a modo suo a trarre ispirazione da questa vita - ha aggiunto -, la sua lotta coi curdi è una lotta importante e interessante, ma era importate anche per noi, per l'Italia, per la nostra realtà". Il padre ha anche ricordato che "a febbraio gli hanno dato la tessera onoraria dell'Anpi, Lorenzo era contentissimo, gli avevo spedito le foto della tessera lui ci teneva veramente, cercava un riconoscimento, voleva spiegare la sua decisione".
"Lo conoscevo virtualmente, non di persona, ma era evidentemente uno di noi". Michele Rech, in arte Zerocalcare, ricorda Lorenzo Orsetti. "In questo momento lo stanno celebrando un po' tutti - ha detto il fumettista all'ANSA, a margine di una visita della mostra a lui dedicata al museo MAXXI di Roma - ma se fosse ritornato vivo dalla Siria probabilmente adesso sarebbe sotto processo insieme ad altri".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA