Dieci anni fa, il 15 ottobre 2009, veniva arrestato a Roma Stefano Cucchi. Quella data segna l'inizio di un calvario umano per Stefano, morto poi una settimana dopo il 22 ottobre 2009, e anche giudiziario per la famiglia. Ilaria Cucchi ripercorre questi dieci anni in un Forum all'Ansa col direttore Luigi Contu e i giornalisti della redazione.
"Cosa devo chiedere oggi ai carabinieri imputati? Niente. Solo rispetto per Stefano - ha detto Ilaria Cucchi - e per tutti i loro colleghi onesti che ogni giorno svolgono un lavoro onesto e non devono essere accostati a persone del genere".
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"I depistaggi che tanto sono costati alla nostra famiglia - ha proseguito Ilaria - sono iniziati subito dopo che con il primo comunicato Gonnella e Manconi diedero la notizia della sua morte che fu rilanciata dall'ANSA. Possiamo dirlo con certezza quando scegliemmo di pubblicare le foto di Stefano martoriato sul tavolo dell'autopsia fu uno choc. Le foto del proprio figlio, pubblicate solo per far aprire gli occhi svegliare le coscienze ci è costato tantissimo ma è stato un simbolo. Mi sono chiesta se una famiglia debba essere sottoposta ad una ulteriore violenza, purtroppo si è stato necessario. Stefano è morto di botte, è morto di giustizia, di pregiudizi, tante persone sono responsabili della sua morte".
"Siamo attenti e preoccupati sul rischio dei depistaggi, che sono iniziati nel 2009, ma sono poi continuati nel 2015 e anche nel 2018. E noi temiamo che continuino ancora. C'è il concreto rischio che possano emergere altri recenti depistaggi. Lo dico per una serie di circostanze e per l'osservazione di quanto sta accadendo intorno a questo procedimento", ha detto Fabio Anselmo, legale della famiglia Cucchi, al termine del forum ANSA. "Parlo di depistaggi che possono deviare il normale corso della giustizia", ha aggiunto.
"Una sentenza in simili processi rappresenta un monito, un segnale, ai cittadini che devono continuare ad avere fiducia nelle istituzioni. Vorrei - prosegue Ilaria - che Stefano fosse ricordato come un simbolo, per ricordare tutti gli Stefano Cucchi. Di indifferenza muoiono gli ultimi, per dare voce e speranza a chi non ha strumenti per fare le battaglie che servono. Per dare voce agli ultimi ecco come vorrei che mio fratello fosse ricordato".
Cucchi: La storia di Stefano giorno per giorno
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