"Quante volte, anche nella Chiesa, le voci dei poveri non sono ascoltate e magari vengono derise o messe a tacere perché scomode". Lo ha sottolineato il Papa nell'omelia della messa conclusiva del Sinodo sull'Amazzonia. "Preghiamo per chiedere la grazia di saper ascoltare il grido dei poveri: è il grido di speranza della Chiesa". I poveri sono "i portinai del Cielo", "sono loro che ci spalancheranno o meno le porte della vita eterna, loro che non si sono considerati padroni in questa vita, che non hanno messo se stessi prima degli altri, che hanno avuto solo in Dio la propria ricchezza. Essi sono icone vive della profezia cristiana" ha detto il Papa nell'omelia.
Il Papa ha anche sferzato i cristiani che non guardano agli altri con amore e coltivano la "religione dell'io". Una religione - ha detto "ipocrita con i suoi riti e le sue 'preghiere'. Tanti sono cattolici, si professano cattolici, ma hanno dimenticato di essere cristiani e umani".
"Quante volte", ha fatto presente il pontefice, l'uomo "innalza muri per aumentare le distanze, rendendo gli altri ancora più scarti. Oppure, ritenendoli arretrati e di poco valore, ne disprezza le tradizioni, ne cancella le storie, ne occupa i territori, ne usurpa i beni", "l'abbiamo visto nel volto sfregiato dell'Amazzonia".